Uno scandalo sessuale- l’ennesimo- sta facendo tremare il palazzo di Westminster. Un deputato del partito conservatore, il cui nome resta al momento coperto dal segreto investigativo, è stato arrestato ieri 17 maggio da Scotland Yard e poi rilasciato su cauzione questa mattina.

L’indagine, tuttora in corso, riguarda alcuni presunti episodi di stupro e molestie che si sarebbero verificati vent’anni fa, in un periodo lungo ben 7 anni, tra il 2002 e il 2009: a riferirlo è il tabloid Sun

Gli scandali sessuali del parlamento britannico

Questo anonimo deputato cinquantenne- che nel frattempo è stato sospeso- in realtà sarebbe solo la punta dell’iceberg di una lista di 56 parlamentari di Westminster finiti sotto accusa per sospetti abusi sessuali o comportamenti impropri in base a denunce raccolte negli ultimi tempi. 

Uno scandalo dopo l’altro. Neil Parish si è dimesso il mese scorso per aver guardato video porno nella sede della Camera dei comuni: “Ho avuto un momento di follia“, ha dichiarato secondo quanto riferito da The Independent. Imran Ahmad Khan si è dimesso il 3 maggio a seguito di una condanna per molestie ai danni di un quindicenne. Un altro deputato conservatore, David Warburton, è stato sospeso per presunte molestie sessuali.

Molti dei parlamentari travolti dalle accuse provengono dal partito di Boris Johnson. Ma neanche i laburisti fanno eccezione. Nel quadro di episodi di varia gravità che sono al centro al momento di ulteriori approfondimenti, riporta la stampa inglese, riguarderebbero esponenti sia di maggioranza che d’opposizione: tre membri in carica del governo Tory di Johnson e due ministri ombra della compagine guidata dal leader laburista Keir Starmer.

L’attuale ministro della Difesa, Ben Wallace,  ha dichiarato di recente che esiste “un problema fondamentale” con la cultura imperante a Westminster. Mentre il procuratore generale Suella Braverman ha dichiarato alla Bbc che in parlamento alcuni uominisi comportano come animali“.

Come riportato dal Corriere della Sera, si è molto discusso per trovare una soluzione a questa situazione a dir poco vergognosa: per esempio introdurre ‘le quote rosa’. Ma il problema sembra però essere un altro. Secondo Hannah White, vice-direttrice dello Institute For Government, chi decide di fare politica ha una personalità ‘egocentrica e narcisista’, che tende ad avere comportamenti rischiosi pensando di essere al di sopra delle regole.

A tutto questo vanno anche aggiunti orari di lavoro lunghissimi e il consumo di alcol (se non di droghe). Non a caso pare che a Londra sia sempre più in voga il soprannome dispregiativo di Westminster: “Pestminster”o “Pornminster”.