“Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità”. A parlare è il Capo dello Stato Sergio Mattarella che spiega agli studenti, nel corso della cerimonia per i 25 anni dell’Osservatorio giovani editori, il ruolo del presidente della Repubblica, spesso frainteso (anche volutamente) da chi esercita i tre poteri dello Stato: esecutivo, legislativo e giudiziario.

Mattarella: “Io arbitro, poteri non sono fortilizi”

Mattarella sottolinea di essere “un arbitro, al di fuori della contesa politica” e che “il compito del Capo dello Stato è quello di ricordare a tutti i limiti entro cui operano” perché “essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano”. ha detto Mattarella. “Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare perché le funzioni di ciascuno non sono fortilizi contrapposti per strappare potere l’uno all’altro, ma elementi della Costituzione chiamati a collaborare, ciascuno con il suo compito e rispettando quello altrui. È il principio del check and balance”.

Mattarella: “Firmate leggi che non condivido”

Da qui l’ammissione: “Ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte perché “il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare”. Ma quando le leggi hanno evidenti segni di incostituzionalità “ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare”. Poi spiega perché è in carica da nove anni, dopo che i partiti, quasi in ginocchio, lo richiamarono per un secondo mandato. Il presidente della Repubblica “entra in attività quando il sistema si blocca quando, per una causa, c’è un inceppamento. Quando il sistema si blocca, il Presidente della Repubblica interviene per rimetterlo in funzione, come un meccanico, per riparare un sistema inceppato”.

Morte Margaret, Mattarella: “Web no medico fiducia”

Sulla vicenda di Margaret Spada, la 22enne di Roma morta in seguito ad un intervento di rinoplastica, Mattarella invita i giovani a “evitare il rischio di affidarsi al web come fosse il medico di fiducia. Lo vediamo anche in questi giorni con conseguenze drammatiche. L’informazione non è un prodotto, ma un bene essenziale. Saper distinguere il vero dal falso è indispensabile, così come scongiurare il rischio che, per i nativi digitali, l’informazione coincida con flussi ininterrotti di notizie senza analisi critica della consistenza di ciascuna. Non esiste il Ministero “della verità”. L’invito che viene da questa assemblea è “dubita e dibatti”, vale a dire quello di confrontarsi con le diverse idee e opinioni”.

Redazione

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