Da giorni va avanti il braccio di ferro sullo sbarco dei migranti. E intanto la Ocean Viking e ai suoi 234 migranti a bordo sono ancora in mare. l ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha rotto l’impasse annunciando che la nave sarà accolta domani a Tolone ma attaccando duramente l’Italia. E la crisi diplomatica tra Italia e Francia è aperta. ”L’Italia è stata molto disumana” e ”le autorità italiane si sono dimostrate non professionali, hanno lasciato 20 giorni questa nave senza comunicare nessuna decisione” rispetto all’emergenza migranti, ”persone non pericolose”. Lo ha detto il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin nel corso di una intervista all’emittente Tf1. ”Ci saranno conseguenze”, ha aggiunto annunciando l’invio di ”500 poliziotti francesi al confine italiano per controllare meglio le nostre frontiere”.

Oltre alla serrata drastica dei confini a Ventimiglia, il ministro di Macron ha promesso la sospensione dell’accoglienza di 3.500 rifugiati dall’Italia, accompagnata da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto. “Incomprensibile” e “sproporzionata” è la posizione assunta da Parigi, è stata la risposta di Roma, che ha tenuto il punto. “La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti – quando l’Italia ne ha accolti 90 mila solo quest’anno – è totalmente incomprensibile”, afferma il ministro degli Interni Matteo Piantedosi intervenendo nella polemica con la Francia sull’accoglienza dei migranti. A fronte di un numero di ricollocamenti europei assolutamente insufficiente, “si vuole imporre il principio che l’Italia sia l’unico approdo d’Europa possibile per gli immigrati illegali, determinando cosi’ un flusso di ingressi in notevole crescita in questi ultimi tre anni anni”, continua. “La solidarietà europea viene sbandierata ma l’Italia ha affrontato finora questo problema da sola e il nostro sistema di accoglienza è in gravissima difficoltà”, ha sottolineato il titolare del Viminale.

Per Antonio Tajani “incomprensibile” e “sproporzionata” è la posizione assunta da Parigi. “Abbiamo posto un problema politico che è quello di una immigrazione crescente: in Italia sono arrivati in 90 mila, c’è un relazione di Frontex dettagliata che parla di accordi fra Ong e navi che partono dall’Africa. Lunedì porremo il problema a Bruxelles al Consiglio affari esteri perché serve una soluzione europea. Guardando ad una soluzione da realizzare in Africa inpedendo le partenze delle barche, sequestrandole e distruggendo i motori. Stiamo dando alla Libia 5 motovedette della Gdf e ne ho parlato con il ministro libico”.

All’inizio della giornata, mentre la Ocean Viking navigava vicino alle coste della Corsica (e Parigi avviava l’evacuazione umanitaria di 4 dei 234 profughi a bordo), Darmanin ha spiegato che la nave della Ong Sos Mediterranee sarà accolta in Francia soltanto “in via eccezionale, su richiesta del presidente della Repubblica, e tenuto conto dei 15 giorni di attesa in mare che le autorità italiane hanno fatto subire ai passeggeri”. Per poi deplorare “profondamente la scelta dell’Italia di non considerarsi come uno Stato europeo responsabile”. Che in quanto Paese più vicino aveva il dovere di aprire i suoi porti, oltre al fatto che è “il primo beneficiario” del meccanismo di solidarietà europeo per i ricollocamenti, ha aggiunto. Per tutto questo Darmanin ha parlato di “conseguenze gravi per relazioni bilaterali”. Non si è trattato di un semplice avvertimento: prima ha sospeso l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati attualmente in Italia, invitando tutti gli altri, “in particolare la Germania”, a seguire l’esempio; poi ha dato l’ok al “rafforzamento dei controlli alle frontiere”, dove “500 agenti sono già stati schierati”. In sintesi, ha concluso Darmanin, in questa contesa “sarà il governo italiano a rimetterci”.

Matteo Salvini, che da ministro dell’Interno nel Conte I aveva inaugurato la politica dei porti chiusi, la replica a Parigi è stata affidata ad un telegrafico messaggio sarcastico via social: “Solidarietà europea…”. Intanto Berlino, chiamata in causa resta in silenzio. Ma lo scontro tra Roma e Parigi desta qualche preoccupazione a Bruxelles. La Commissione, pur ribadendo la necessità che si rispetti “l’obbligo legale al salvataggio”, ha invocato una “cooperazione” tra Stati membri, anche per fare passi avanti nel “patto sulla migrazione”. “Siamo qui per aiutare, non vogliamo addossare la colpa ad uno Stato o all’altro”, è stata la puntualizzazione.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.