Instancabile, Elio Petri, continua a costruire paradisi, e senza tregua Ennio Morricone e Chico Buarque fabbricano colonne sonore e canzoni per accompagnamenti in musica. Sarà per non deluderli che gli operai s’immolano. In mille e più modi fantastici: volano da sopra i tetti, si fanno stritolare dagli orditoi o dalle presse, si lasciano sotterrare dai detriti, schiacciare dalle lastre di marmo, schiaffeggiare dai cavi d’acciaio.

Crollano a testa in giù dagli alberi o affrontano treni in corsa, sfidano le fiamme. Potrebbero lasciarsi sopraffare dallo sforzo, semplicemente, ma sarebbe poco coreografico. Si alzano a orari improbabili del giorno e della notte e celebrano un rito per ogni atto: l’amore, la colazione, il bacio ai figli, le carezze ai gatti, il sorriso agli sconosciuti sulla metro, lo struscio nei bus. Tutto come fosse un ultimo, irripetibile atto. Tutto come fosse l’alba definitiva, il tramonto in agonia, la notte in estinzione. Sono figli di una epifania tragica gli operai, una manifestazione divina senza ricorrenza né festa. Ogni giorno è il loro giorno, almeno per tre di loro, in Italia.

Ieri non ha fatto eccezione: un operaio filippino di 55 anni ha chiuso per sempre il suo martedì nel porto di Livorno, atterrato da un cavo d’acciaio, e ha passato la staffetta a un dì altrettanto buio: un mercoledì che ha colpito a Pietrasanta, a Castiglione Fiorentino, a Napoli. 44 anni, 73 anni, 59 anni. Una lastra di marmo, un albero, una caduta. Ogni giorno ne conta tre, tre operai che passano al riposo eterno, tre famiglie che invano aspetteranno un ritorno padri illegittimi di un Pascoli che non trova più le parole, figli perduti dei Carducci che nemmeno alberi piantano nell’orto. Una pandemia di cui nessuno cerca più la cura, una malattia a cui non ci stanno scienziati da dedicare. Eppure il vaccino sarebbe facile da trovare, è sembrato essere a portata di mano negli anni passati delle lotte operaie. Poi il male ha vinto, l’economia ha sopraffatto lo spirito. L’umanità ha guardato altrove. E Chico Buarque continua a spezzare il cuore.

Avatar photo

E' uno scrittore italiano, autore di Anime nere libro da cui è stato tratto l'omonimo film.