Tra le tante interlocuzioni avute da Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai, fondamentali sono state quelle “con rappresentanti dei partiti politici, ma ribadisco – dice l’ad – l’autonomia e l’indipendenza nel processo di formazione delle proposte di nomina“. A poche settimane dalla scelta dei nomi dei nuovi direttori dei telegiornali della tv pubblica Fuortes ha risposto così durante la sua audizione in commissione di Vigilanza rispetto alle numerose domande sui criteri adottati nelle recenti nomine alle testate e sui contatti con la politica e con Palazzo Chigi.

Appena un mese fa il timoniere della Rai aveva dato una risposta che contrasta con le ultime dichiarazioni: “La politica non sta bussando e devo dire che sta andando tutto come dovrebbe. Non vedo problemi“. E aveva aggiunto: “Credo che questo nuovo modello potrebbe servire ad allontanare i partiti che qualche volta, in passato, hanno mostrato una certa invadenza”.

Durante l’audizione nella commissione di Vigilanza, Fuortes ha dichiarato che con i partiti c’è stata “interlocuzione” ribadendo però totale autonomia nella scelta. “Il processo di formazione delle proposte sta all’autonomia e indipendenza dell’ad – ha spiegato – Non è specificato nella legge il metodo: se lo fosse stato, lo avrei rispettato alla lettera”. Quindi: “Da tutti i punti di vista sono soddisfatto del risultato ottenuto. L’ad cerca di operare nell’interesse dell’azienda. La legge non l’ho fatta io. Devo rispettare questo sistema”.

Nel corso dell’audizione Fuortes e la presidente del consiglio di amminstrazione della Rai, Marinella Soldi, hanno lanciato l’allarme sui conti della televisione pubblica, motivo per cui la mannaia della spending review si abbatterà sui telegiornali regionali.

Le edizioni notturne dei TgR saranno cancellate dal 9 gennaio per motivi assolutamente editoriali”, ha detto l’amministratore delegato della Rai. “Tutti – ha proseguito – conosciamo l’importanza dei tg regionali, che sono amati dal pubblico, tranne che in questa edizione il cui share crolla: passiamo dal 14% di Buongiorno Italia al 15% di Buongiorno Regione, al 18% dell’edizione delle 14, al 15% di quella delle 19, poi la TgR delle 24 precipita al 5%. A quell’ora – ha concluso Fuortes – l’emissione informativa non diminuisce di un minuto, perché va in onda Linea notte”.

Plauso da Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Se fosse confermato lo stop all’edizione flash di mezzanotte dei Tgr saremmo di fronte ad una decisione decisamente opportuna e attesa da tempo nell’ambito della riduzione degli sprechi in Rai. Mi auguro che l’indiscrezione riferita da ‘Repubblica’ trovi presto conferma ufficiale”, scrive su Facebook

“Sulla questione, peraltro, avevo depositato – prosegue Anzaldi – nei giorni scorsi un’interrogazione in commissione di Vigilanza, chiedendo all’azienda di fare luce sui costi di un’edizione di soli 4 minuti, che ripropone sostanzialmente una sintesi delle notizie già ampiamente diffuse alle 19.30, ma prevede il pagamento di costosi straordinari notturni a giornalisti e tecnici. Vediamo se l’amministratore Fuortes, che in Vigilanza ha parlato di 300 milioni di euro di buco finanziario accumulato negli ultimi anni, inizierà davvero a razionalizzare e riorganizzare le news, secondo il modello del Piano approvato del 2016 che a regime farebbe risparmiare 70 milioni di euro all’anno”.

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