‘Super’ spoil system a via Arenula. A distanza di poco più di due mesi dal suo insediamento, Carlo Nordio ha azzerato quasi tutte le nomine dirigenziali effettuate dai suoi predecessori Alfonso Bonafede e Marta Cartabia. L’ultima dirigente apicale in ordine di tempo a non essere stata riconfermata è Gemma Tuccillo, capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, ufficio finito nell’occhio del ciclone dopo la maxi evasione dello scorso fine settimana dal carcere Beccaria di Milano.

Nominata da Bonafede e poi confermata da Cartabia, Tuccillo, consigliera in Corte di Cassazione, lascerà l’incarico il prossimo 15 gennaio. Al momento al Consiglio superiore della magistratura non è arrivata nessuna richiesta di ‘fuori ruolo’ per il sostituto. Non è escluso, quindi, che Nordio possa scegliere per tale ruolo anche una figura esterna alla magistratura. Il primo ad essere rimosso da Nordio era stato il capo di gabinetto Raffaele Piccirillo. Al suo posto il ministro aveva scelto il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, affiancandogli come vice Giusi Bartolozzi, ex parlamentare prima di Forza Italia e successivamente nel gruppo misto, e anch’ella magistrato. Poi era stato il turno del capo dell’Ufficio legislativo con il procuratore generale di Roma Antonello Mura in sostituzione della giudice Franca Mangano.

Una rimozione che aveva fatto molto rumore era stata quella del capo del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (Dap), Carlo Renoldi, rimasto in carica nemmeno un anno, sostituito dal procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Giovanni Russo. Ed infine Gaetano Campo, presidente di sezione lavoro del Tribunale di Vicenza, che ha preso il posto della collega Barbara Fabbrini alla direzione del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria (Dog). L’unica ad essere uscita indenne dal ’super’ spoil system dell’ex procuratore aggiunto di Venezia, che ha visto anche la nomina di Giuseppina Rubinetti e Valentina Noce rispettivamente capo e vice della segreteria particolare, è stata la portavoce del ministro Raffaella Calandra, nominata da Cartabia nel 2021.

In attesa, dunque, di conoscere chi sarà il nuovo capo Dipartimento della giustizia minorile, da cui dipende la gestione anche dei centri di prima accoglienza e delle comunità di recupero, il Partito democratico ha chiesto ieri al Guardasigilli di riferire in aula su quanto accaduto a Milano. “Dopo un esordio segnato da tanti proclami e un’azione di governo caratterizzata in direzione completamente opposta, registriamo, non da oggi, un’assenza di proposte del ministro Nordio sul tema carcere”, ha dichiarato Anna Rossomando, vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luana Zanella, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: “Nordio venga subito in Parlamento a riferire sui sul gravissimo stato del carcere minorile Beccaria di Milano”.

Ed in serata è arrivata anche la replica del ministro. “Il Beccaria avrà finalmente un direttore a tempo pieno, stanno terminando la formazione i 57 nuovi direttori di carceri entrati a settembre”, ha sottolineato Nordio, ricordando l’importanza della giustizia riparativa e gli investimenti già in programma per nuove carceri e per assunzioni di nuovo personale della polizia penitenziaria. “E’ mia intenzione proporre il prima possibile l’istituzione di un tavolo interministeriale, che coinvolga tutte le istituzioni e il terzo settore, per continuare ad osservare in modo costante il fenomeno della devianza giovanile e individuare soluzioni efficaci anche in termini di prevenzione”, ha poi annunciato il Guardasigilli.

GIUSTIZIA. MINISTERO: DA TUCCILLO DOMANDA PENSIONAMENTO PRESENTATA IL 1° SETTEMBRE – Roma, 29 dicembre 2022 – In merito all’articolo pubblicato su Il Riformista dal titolo “Nordio silura Gemma Tuccillo ritenuta responsabile per l’evasione del Beccaria”, a firma Paolo Comi, il Ministero della Giustizia chiarisce che la presidente Gemma Tuccillo – capo del dipartimento della giustizia minorile e di Comunità – dopo 41 anni di servizio ha presentato al Consiglio superiore della magistratura domanda di pensionamento per anzianità il 1 settembre, con decorrenza già fissata al 15 gennaio.
È per tanto del tutto privo di fondamento quanto sostenuto nell’articolo, di cui si chiede puntuale rettifica.