Prevale la linea carcerocentrica della pena di Fratelli d’Italia, Lega e del Movimento 5 Stelle. Altro che pene alternative, “meno costose in termini economici e sociali rispetto al carcere”. La guerra lanciata nei mesi scorsi a Carlo Renoldi, a capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha dato i suoi frutti. Nelle prossime ore il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrebbe annunciare l’avvicendamento alla guida del Dap.

A Renoldi, nominato appena 10 mesi fa dall’ex Guardasigilli Marta Cartabia, subentrerà con ogni probabilità il magistrato Giovanni Russo che oggi, stando a quanto anticipa Repubblica, ha presentato al Csm la richiesta di essere messo fuori ruolo. Russo, nato a Napoli, è il fratello dell’ex parlamentare di Forza Italia Paolo Russo. Fino a poche ore fa era procuratore aggiunto alla Procura nazionale antimafia. Toga di Magistratura indipendente, è stato pubblico ministero a Castrovillari in Calabria e successivamente pm a Napoli.

Una nomina quella di Russo che stona anche con le recenti dichiarazioni dello stesso Nordio che, subito dopo l’investitura alla Giustizia, aveva dichiarato che “la pena, come ho già detto varie volte nei miei scritti, non coincide necessariamente con il carcere”. Versione tuttavia che poco si allinea a quella dei partiti di maggioranza (e anche di opposizione, come nel caso dei 5 Stelle). Per la premier Meloni infatti “certezza della pena è certezza del carcere” anche grazie, come annunciato più di una volta, a un nuovo piano carceri”.

Giovanni Russo è riuscito a spuntarla su altri nomi ‘caldi’ come quello di altri magistrati come  Nicola Gratteri e Luigi Riello. Dovrà affrontare oltre all’emergenza suicidi, ben 81 quelli registrati solo nel 2022, anche i tagli in programma nella nuova legge di Bilancio per la polizia penitenziaria. Una decisione che ha creato più di un malcontento, soprattutto dopo la candidatura di esponenti della penitenziaria con la Lega di Matteo Salvini.

“Apprendiamo che sarebbe stata richiesta al Csm la collocazione fuori ruolo del magistrato Giovanni Russo, attualmente aggiunto alla procura nazionale antimafia, per la successiva nomina a Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”. Lo afferma, in una nota, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che aggiunge: “In attesa del compimento dei passaggi burocratici propedeutici all’effettivo insediamento e, soprattutto, di comprendere il programma del nuovo capo delle carceri e della Polizia penitenziaria, torniamo a ripetere che nessuna personalità, neanche la più capace e qualificata, potrà risollevare le sorti dell’agonizzante sistema penitenziario se non supportata da immediati interventi legislativi corroborati da sufficienti investimenti economici”.

“Nel salutare Carlo Renoldi, cui ci sentiamo di rivolgere anche il nostro ringraziamento per la costante disponibilità al dialogo, e in attesa di poter presto indirizzare i nostri auguri di buon lavoro a Giovanni Russo e di avviare con lui un confronto programmatico – prosegue il sindacalista – rivolgiamo un ennesimo appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Governo e al Parlamento affinché si affronti concretamente la perdurante emergenza penitenziaria con il varo di un decreto-legge per l’adozione delle misure più urgenti e si approvi una legge delega per la reingegnerizzazione del sistema d’esecuzione penale, la rifondazione del Dap e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria, senza peraltro dimenticare il percorso della legge di bilancio in cui si auspica si possano correggere i tagli e, al contrario, prevedere congrui investimenti per il settore”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.