La Novaya Gazeta, il più importante giornale russo indipendente, ovvero non schierato col regime di Vladimir Putin, sospende le sue pubblicazioni sul web e su carta.

L’annuncio è comparso sul portale online del quotidiano, fondato nel 1993, ed è una scelta di fatto obbligata dopo un provvedimento della Roskomnadzor, l’agenzia statale per il controllo sui media, di ‘avviso’ per i contenuti degli articoli del giornale comparsi su internet e carta, il secondo dopo quello ricevuto lo scorso 22 marzo.

Abbiamo ricevuto un altro avviso da Roskomnadzor. Di conseguenza, sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito Web, nelle reti e sulla carta – fino alla fine dell’”operazione speciale sul territorio dell’Ucraina”. Cordiali saluti, i redattori di Novaya Gazeta”, è il messaggio scritto dai redattori della Novaya Gazeta per annuncia la sospensione delle pubblicazioni.

Il giornale è un punto di riferimento per l’informazione libera in Russia: il suo caporedattore e direttore è il Premio Nobel per la Pace Dmitry Muratov, che nei giorni aveva annunciato di voler metter all’asta la medaglia ottenuta dall’Accademia svedese per donare il ricavato al Fondo per i profughi ucraini.

Ma alla Novaya Gazeta aveva lavorato anche Anna Politkovskaja, la giornalista assassinata a Mosca nell’ottobre 2006 e nota a livello internazionale per le sue inchieste su Vladimir Putin e sull’Fsb, i servizi di sicurezza eredi del Kgb sovietico. Per l’omicidio della Politkovskaja furono condannati nel giugno 2014 cinque persone, ma ad oggi non è mai emerso il vero mandante dell’omicidio: da sempre il sospetto è che la morte della giornalista sia stata ‘commissionata’ dal Cremlino per silenziare una voce scomoda. Ma in 29 anni di attività sono stati cinque i giornalisti della testata morti o uccisi in circostanza misteriose.

La scelta della Novaya Gazeta, che non ha specificato il contenuto dell’ordine ricevuto dalle autorità di Mosca, arriva sulla scia dell’ulteriore stretta alla libera informazione decisa dal Cremlino, con i giornalisti che rischiano pene fino a 15 anni di carcere in caso di diffusione di “informazioni false”, ovvero non in linea con la propaganda del governo.

Secondo il Guardian la Roskomnadzor ha contestato alla Novaya Gazeta di non aver etichettato in uno dei suoi  articoli un’organizzazione non governativa come “agente straniero” in base alla legislazione russa.

Redazione

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