Se fosse stato per i giudizi degli altri Osimhen avrebbe dovuto smettere, lasciar perdere. Dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta con il calcio. E invece Viktor Osimhen quest’anno ha conquistato tutti: l’attaccante nigeriano, 24 anni, è capocannoniere della Serie A, con il Napoli in vantaggio sulla seconda di 18 punti e lanciatissimo anche in Champions League. “Voglio tutto, vogliamo tutto. Stiamo dando la nostra vita per raggiungere questo successo. Lo meritiamo, stiamo sacrificando ogni cosa per raggiungerlo. Ci siamo quasi, ma guai a distrarci proprio adesso. La nostra mentalità è sempre la stessa, in Italia e in Europa: imporci e vincere“, ha raccontato in una lunga intervista a Il Corriere della Sera mentre a Napoli è Osimhen-mania: dopo i bambini mascherati anche dolci e uova di cioccolato richiamano il look dell’attaccante africano.

Era arrivato nell’estate del 2020, tra lo scetticismo generale, piuttosto sconosciuto. Anche perché era l’acquisto più caro della storia del Napoli. Tra infortuni e prestazioni da rivedere, e il club in un periodo tormentato e di passaggio, Osimhen non era esploso. L’anno scorso con l’arrivo sulla panchina di Luciano Spalletti aveva trovato continuità e rendimento nonostante altri stop. Quest’anno si è preso tutto, ha conquistato tutti. Spalletti “fuori dal campo un papà: pronto ad ascoltare e a suggerire consigli su qualsiasi cosa. In allenamento Spalletti è molto severo, rigoroso. Si arrabbia anche. Soprattutto con chi non dà il 100 per cento”. È il “cervello della squadra”.

Osimhen, ultimo di sei figli, è nato nel dicembre 1998 a Lagos, in Nigeria. Il suo nome significa: “Dio è buono”. Per recimolare denaro vendeva acqua in strada e puliva le grondaie. “I soldi sono serviti per la mia famiglia: vivevamo in sette in una stanza! Con i primi soldi ho comprato casa”, ha raccontato. La madre è morta quando aveva sei anni. Le scarpette per giocare le cercava nelle discariche di Lagos. Ha cominciato alla scuola calcio Ultimate Strikers Academy. Quando nel 2017 era arrivato al Wolfsburg, ha sofferto un grave infortunio alla spalla e ha contratto una forma di malaria. Dopo la Germania il Belgio, al Charleroi.

È esploso al Lille, in Ligue 1. 25 presenze, 13 gol, 5 assist. A settembre 2020 il trasferimento a Napoli in un’operazione pari a 75 milioni di euro. “La testa è dura! Se non l’avessi avuta così e non fossi stato convinto avrei smesso. Qualcuno in passato diceva che non avrei mai fatto fortuna nel calcio. E, invece, eccomi qui a dimostrare con i fatti che si può. Se si vuole si può. Nessuno ha mai scelto per me, anche a Napoli sono venuto perché io ho deciso così”.

Della squadra racconta che il segreto è che “ci curiamo l’uno dell’altro, in ogni momento. Ciascuno dà la carica all’altro” e che “siamo tutti un po’ leader”. Del sogno Scudetto ha raccontato un aneddoto: “Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincerlo veramente lo scudetto. Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede di cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: se i tuoi compagni si convincono, come lo sei tu, sì che possiamo provarci“.

Con Kvicha Kvaratskhelia, l’attaccante georgiano arrivato a Napoli l’estate scorsa, l’intesa è perfetta perché “c’è stata empatia dal primo momento. Lui è fortissimo, ma anche un ragazzo d’oro”. Osimhen non nasconde che la Premier League è una tentazione, “credo sia un’ambizione di tutti i giocatori”. D’altronde il suo idolo è Didier Drogba, simbolo e icona del Chelsea. Con la fidanzata, di cui si sa pochissimo – nata in Germania ma di origini africane – e che ha conosciuto ai tempi del Lille, ha avuto una figlia, la piccola Hailey True Osimhen. “È la luce della mia vita, la piccola donna alla quale insegnare il valore dell’amore, il rispetto per gli altri, ricchi o poveri che siano, bianchi o neri. Hailey gioirà con me e con tutti i tifosi, lei come noi merita di vedere il Napoli tagliare il traguardo”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.