Occhi tutti puntati oggi a Madrid a partire dalle ore 20, quando si chiuderanno le urne di quel che gli spagnoli chiamano 23J, 23 Julio, data delle elezioni nazionali del Paese iberico. Il Riformista seguirà con una diretta e molti ospiti sul sito, YouTube e Facebook lo spoglio delle elezioni, che si preannuncia come uno dei momenti più importanti della politica europea prima delle elezioni di giugno 2024, quando tutti i cittadini del Vecchio Continente saranno chiamati a eleggere i nuovi membri del Parlamento di Bruxelles e a determinare gli assetti politici della prossima legislatura che governerà le Istituzioni EU.

Cosa c’è in gioco

In gioco c’è certamente il futuro della Spagna, che con i suoi 48 milioni di abitanti è uno dei paesi più popolosi dell’Unione Europea, con una economia abbastanza fiorente, esportazioni in crescita, disoccupazione in diminuzione, sistema bancario abbastanza solido e con un livello di diritti oggetto di orgoglio per alcuni e di critiche feroci per altri. In gioco c’è anche il futuro del premier uscente Sanchez, socialista, che ha giocato su queste elezioni il tutto per tutto, scommettendo sul fatto che gli spagnoli non vogliano dare il Paese in mano non tanto ai popolari, quando ai post-franchisti di Vox, il partito di estrema destra che forse sarà chiamato al governo se i risultati finali confermassero gli ultimi sondaggi. Ma in gioco c’è pure il futuro della prossima legislatura a Bruxelles perché queste elezioni, prima di altre (ad esempio quelle polacche di ottobre), proveranno a dare qualche risposta utile per il prossimo anno: riuscirà un Partito Popolare più spostato a destra che in altri paesi ad arginare la marea nera di Vox? Una coalizione Popolari e Vox sarà il preludio di una nuova maggioranza a Bruxelles tra i gruppi di cui fanno parte, PPE e ECR? Riusciranno le sinistre inaspettatamente unite nella coalizione chiamata Sumar ad avere un buon risultato?

Gli ultimi sondaggi

Gli ultimi sondaggi, prima dello stop di lunedì scorso, davano la destra di Vox ferma al palo del 13%, Sumar forse poco sopra col 14%, i socialisti in lievissima ripresa al 28% e i popolari in leggerissimo ridimensionamento al 34%. Per quanto riguarda gli scranni alle Cortes, la maggioranza Popolari-Vox sarebbe di poco autosufficiente per circa metà degli istituti, mentre per l’altra metà i due partiti non ce la farebbero da soli (ammesso e non concesso che i popolari vogliano cacciarsi in un complicato governo di centro-destra-destra con Vox). Ieri sono circolati alcuni sondaggi “illegali”, che vedrebbero una leggerissima “polarizzazione” del voto tra Popolari e la sinistra di Sumar: rispetto infatti alle ultime rilevazioni, sarebbero questi due partiti a guadagnare un punto in più. Molto farà però la capacità di mobilitazione all’ultimo minuto dei partiti, in un Paese che è ormai in piena estate e dove strappare dalle spiagge assolate i cittadini per letteralmente trascinarli alle urne non è affatto semplice, nonostante ci sia stato un boom di voti per posta.

Gli scenari

Ieri gli analisti del più prestigioso quotidiano spagnolo, El Pais, hanno provato a delineare quattro scenari molto diversi tra loro. Tutti e 4 si basano sulla conferma delle tendenze rilevate negli ultimissimi sondaggi, e cioè di un aumento dei voti per Sumar e Popolari: a quanto pare, evidentemente, nessuno prevede che Vox e Socialisti possano fare risultati migliori di quelli rilevati nelle ultime settimane. Nel primo scenario possibile, Sumar porta a casa un 3% in più dei voti rilevati dai sondaggi. In tal caso, la conferma della maggioranza uscente – magari con l’appoggio dei partiti indipendentisti di centro e di sinistra – sarebbe la cosa più probabile, nonostante avrebbe meno forza alle Cortes. Nel secondo scenario, il guadagno di Sumar rispetto ai sondaggi è ridotto all’1,5%: in tal caso sarebbe probabile un ritorno alle elezioni perché nessun schieramento avrebbe una maggioranza stabile per governare. Nel terzo scenario, assolutamente possibile quanto e forse più dei precedenti, la sorpresa delle elezioni sarebbe il Partito Popolare che potrebbe portare a casa fino al 3% in più di quanto previsto dai sondaggi: la maggioranza con Vox sarebbe possibile, ma forse pure addirittura una maggioranza con gli indipendentisti di centro. Nel quarto scenario non ci sarebbero sorprese rispetto ai sondaggi: in tal caso Popolari e Vox avrebbero forse una maggioranza risicata ma a tal punto da indurre i Popolari a non consegnare tutto nelle mani del partito di destra ed a cercare un accordo di appoggio esterno coi socialisti. La politica, si sa, è l’arte del possibile e sebbene quest’ultimo scenario sia improbabile, mai dire mai.

In ogni caso, ancora poche ore e lo scopriremo. Per i lettori de Il Riformista appuntamento su queste pagine dalle 19.45 con la diretta sulle elezioni spagnole.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva