La sfida è quella di tenere assieme una maggioranza che spinge in direzioni opposte: da una parte gli aperturisti del centrodestra, dall’altra il rigore del ministro della Salute Roberto Speranza e del Partito Democratico.

È il compito non facile del presidente del Consiglio Mario Draghi, atteso oggi ad una nuova conferenza stampa in cui si parlerà proprio di riaperture, ma anche del Def approvato ieri assieme allo scostamento di bilancio da 40 miliardi.

Conferenza che sarà preceduta dalla cabina di regia che prenderà in esame i dati del monitoraggio settimanale, con i numeri del contagio in arrivo dalle Regioni. Sul tavolo quindi la “road map” che porterà l’esecutivo e il Paese al nuovo decreto maggio che farà scattare le novità più attese.

Dopo il week end che comprende la Festa dei lavoratori, saranno “scongelate” le zona gialle fermate dal precedente decreto. Per rientrarci le Regioni dovranno mostrare meno contagi e più vaccinati: solo così potranno riaprire a pranzo i ristoranti e si potrà circolare liberamente all’interno della propria Regione. 

Le parole chiave sono due per il premier: da una parte la “gradualità”, un concetto ribadito più volte dall’ex numero uno della Bce, dall’altra la “prudenza”. Temi che sono tornati nell’incontro di giovedì sera tra Draghi e la delegazione del Carroccio a Palazzo Chigi: il presidente del Consiglio ha voluto richiamare a evitare critiche, polemiche, dispetti tra le forze della maggioranza. Evidente il riferimento al ministro della Salute Roberto Speranza, il convitato di pietra nel vertice.

Tornando alla road map, nelle ipotesi che seguono la linea del rigore e della prudenza il calendario delle riaperture dovrebbe prevedere dal 3 maggio il ritorno in classe delle scuole Superiori e a seguire, dopo una analisi dell’impatto di questo allentamento, rialzare le serrande per bar e ristoranti a pranzo, ma solo se con tavoli all’aperto. Stesso discorso per lo sport, che vedrebbe le palestre riprendere dal 15 del mese di maggio.

Draghi dovrà fare sintesi col documento presentato dalla Conferenza delle Regioni guidata dal leghista Massimiliano Fedriga, particolarmente “aperturista” sul tema: il dossier delle Regioni spinge infatti a far ripartire i ristoranti a pranzo e a cena, le palestre, le piscine e gli spettacoli anche nelle zone ad alto rischio. Il tutto con “un rigido sistema di distanze interpersonali e incentivando le attività all’aperto”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia