Il presidio dei cittadini è ormai fisso da 22 giorni all’ingresso della discarica di Albano, riaperta dalla sindaca Raggi per far fronte all’emergenza rifiuti di Roma. Non c’è nessuna volontà di abbandonare la lotta. “I cittadini non arretrano di un centimetro e neanche noi” ha scritto ieri su Facebook il sindaco Massimiliano Borelli.

Depositato esposto per danno ambientale

Nella giornata di ieri un tir è stato bloccato e rimandato indietro alla presenza dello stesso sindaco per “carico sospetto”. I residenti di Albano attendono i camion e poi bloccano la viabilità sulla via Ardeatina, pretendendo minuziosi controlli: in alcuni casi sono state già verificate delle anomalie rispetto agli scarti trasportati. Come spiegato da Borelli, l’ultimo dei 5 camion è stato respinto dopo aver riscontrato un odore troppo forte. Il mezzo perdeva percolato, mentre i rifiuti dovrebbero essere stabilizzati e quindi “secchi”.

Intanto sono attesi i primi risultati degli esami richiesti all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) sui rifiuti sversati, le acque sotterranee e sui terreni, che sono stati effettuati anche ieri. Il sindaco ha prospettato un provvedimento nel caso in cui emergano dei dati sulla mancata corrispondenza tra i rifiuti che possono essere smaltiti e quelli non autorizzati presso la discarica di Roncigliano ad Albano. Ma non solo. Borelli, sempre nella giornata di ieri, ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica per danno ambientale, depositato oggi 20 agosto.

Decisione del Tar attesa a settembre

L’ordinanza della sindaca Virginia Raggi, firmata il 15 luglio scorso, ha autorizzato un massimo di 1.100 tonnellate al giorno di scarti lavorati dagli impianti di trattamento, pari a circa 44 camion, per un periodo di 180 giorni. Ma forse, a causa di una città che si è svuotata per le vacanze estive, da Roma stanno arrivando meno mezzi rispetto a quanto previsto. I blocchi, in ogni caso, continuano.

Il Tar si pronuncerà il 6 settembre in merito al ricorso presentato dal comune di Albano contro la Città metropolitana e contro la Regione Lazio. Nel frattempo la protesta non si ferma.

Redazione

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