Elisabetta Palmieri, direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere sarà rimossa dal suo incarico. È quanto si apprende da fonti del Dap che hanno avviato il procedimento di revoca. Non c’era quando il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ci fu quella che i giudici hanno definito “una ignobile mattanza”, e a quanto pare, non c’era nemmeno quando il 23 luglio scorso la senatrice pentastellata Cinzia Leone, si è recata lì per una visita istituzionale.

O meglio c’era, come hanno raccontato al Riformista la senatrice Leone e la garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore, ma dopo un saluto alla delegazione è rimasta nella sua stanza. Ad accompagnare la delegazione invece c’era il compagno della direttrice, un ex poliziotto, che era autorizzato ad entrare nel carcere in quanto volontario ma solo il martedì e per i laboratori di pasticceria. Cosa ci facesse con la senatrice e la garante nessuno lo sapeva.

E così con provvedimento del 27 luglio 2021 del Direttore generale del personale del Dap, alla direttrice viene contestata un’anomala condotta nell’avere consentito, venerdì 23 luglio, al suo compagno, soggetto estraneo all’amministrazione, di presenziare alla visita in istituto della senatrice Cinzia Leone e di accompagnarla negli incontri con i detenuti.

L’uomo risulta autorizzato per finalità rieducative (art. 17 O.P.) a frequentare esclusivamente il laboratorio di pasticceria all’interno del carcere, che opera nella sola giornata di martedì. La senatrice Leone ha raccontato al Riformista quell’imbarazzante episodio: “C’era un uomo ignoto con noi che mi ha accompagnato nel reparto delle donne (reparto Senna, massima sicurezza, Ndr). Al termine della visita ho scoperto che avevano scritto che era il mio autista ma io non lo conoscevo. Ho chiesto ai presenti chi fosse questo Armando Schiavo che mi accompagnava ma nessuno mi rispondeva, è sceso un silenzio imbarazzante. Poi mi hanno detto che era il compagno della direttrice. È imbarazzante che a seguito dei fatti accaduti tutt’ora serpeggia uno strato di opacità in questa struttura carceraria”.

E ancora: “Una presenza non autorizzata giuridicamente ad accompagnare una senatrice della repubblica in una ispezione ed all’uscita constatare che all’ingresso era stato scritto ‘autista della senatrice Armando Schiavo’, ma io non sapevo chi fosse”.
Il racconto di quella imbarazzante giornata è finito in un’interrogazione parlamentare. “Ritengo che la ministra tempestivamente provveda a far sì che la direttrice, la quale si è presentata come ammalata, con accanto il compagno ex poliziotto che faceva gli onori di casa fin dove non c’erano le telecamere, ad una sostituzione della stessa poiché è un carcere che necessita di essere seguito con molta forza e responsabilità, serietà e trasparenza che ad oggi sembra venir meno – disse la senatrice appena uscita dalla sua visita in carcere – Nel momento in cui i vice direttori sono stati sostituiti perchè non sostituire anche lei? Forse non ha la serenità anche fisica per ricoprire quel ruolo. Bisognerà fare chiarezza sul ruolo di Armando Schiavo all’interno del carcere”.

Il provvedimento è stato emesso dopo la valutazione da parte del Dap di atti dell’istituto penitenziario e della magistratura di sorveglianza. In queste ore, il Dap sta valutando la scelta del dirigente che sostituirà temporaneamente Palmieri fino alla nomina del nuovo direttore.

“Ringrazio il DAP, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria nelle figure di Petralia e Tartaglia che dopo la mia grave segnalazione sul carcere di Santa Maria Capua Vetere sono prontamente intervenuti. Durante la mia visita il compagno della direttrice Palmieri, senza autorizzazione specifica, mi aveva guidato nella struttura penitenziaria, e nei diversi padiglioni. Una vicenda incredibile in quello che dovrebbe essere il carcere più attenzionato d’Italia dopo il violento e immotivato pestaggio a danno dei detenuti avvenuto nell’aprile del 2020 e scoperto solo recentemente. Il DAP ha prontamente corretto una grave stortura e mi auguro che sia il primo concreto passo per il rispristino pieno della legalità”. Lo dichiara in una nota Cinzia Leone senatrice Movimento 5 Stelle

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.