Ma saltiamo le vicende dell’agosto più pazzo del mondo e arriviamo al voto del Senato che ha concesso l’autorizzazione a procedere (è solo un primo atto di un processo che potrebbe chiudersi ben presto). Di che cosa viene accusato Salvini? Di sequestro aggravato di persone e di altri reati minori tutti connessi al fatto di aver impedito ad una nave della Marina militare italiana, con a bordo un gruppo di naufraghi raccolti in mare (come prevedono i trattati internazionali) di attraccare in un porto sicuro. Il Capitano si è van-tato di aver difeso i sacri confini della Patria, dimenticando che la plancia della  nave Gregoretti  era di per sé l’Italia e quei poveracci erano già in territorio italiano e con loro c’era un equipaggio di concittadini.

A volte basterebbe una risata per smontare una provocazione politica. Salvini è andato in giro per il Paese gloriandosi di aver evitato lo sconfinamento da parte di una nave militare battente bandiera tricolore e impedito che la nostra sicurezza fosse minacciata da un centinaio e poco più di persone debilitate ed af-famate, uomini, donne, bambini, come se fossero l’esercito del Negus in cerca di vendetta.

Un’altra singolare tesi (ne è stato portavoce autorevole – e stupefacente – Pier Ferdinando Casini al Senato) è quella secondo la quale la magistratura non deve mettere il naso nelle decisioni della politica. In so-stanza, è consentito ai ministri di violare la legge, in nome della politica? Sembra di essere tornati ad Alessandro Dumas e ai Tre Moschettieri e al salvacondotto che il Cardinale Richelieu rilascia alla perfida Milady de Winter: «Il latore del presente ha fatto quello che ha fatto per ordine mio e per il bene dello Stato».

Peraltro, nel caso della nave Gregoretti, Salvini non si è limitato a violare tutto ciò che era possibile violare, ma è riuscito persino a non attenersi alle “sue” leggi.

L’articolo 1 del decreto sicurezza bis non lascia spazio agli equivoci quando recita:  Il Ministro dell’interno, Autorità nazionale di pubblica sicurezza […] nell’esercizio delle funzioni di coordinamento […] e nel rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia, può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la  sosta  di  navi  nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale (il neretto è nostro), per  motivi di ordine e sicurezza pubblica […]. C’è solo un principio alla base della idea del diritto che contraddistingue Matteo Salvini: il fuhrerprinzip.