Ore di stallo nel centrodestra
Scontro aperto Berlusconi-Meloni, i figli del Cav mediano col padre: “Fermati!”
Entrano in campo i mediatori nella faida interna alla coalizione di centrodestra che ha rischiato negli ultimi giorni, nelle ultime ore di compromettere o quantomeno di complicare la nascita del nuovo governo. Dopo la rocambolesca elezione a Presidente del Senato di Ignazio La Russa e il caso degli appunti esplosivi di Silvio Berlusconi sulla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a scendere in campo sono i figli maggiori e i consiglieri più vicini all’ex Presidente del Consiglio e numero uno di Forza Italia. Lo stallo potrebbe risolversi nel giro di 24 ore se la delicatissima operazione diplomatica tra compromessi e aperture, concessioni e mediazioni dovesse avere successo.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, altro leader della complicata alleanza, in queste ore è a Roma, si è sentito più volte con Meloni e sarebbe destinato a ottenere tra cinque o sei ministeri secondo l’Ansa, dopo la Presidenza della Camera a Lorenzo Fontana. Berlusconi intanto è tornato ieri ad Arcore: sarebbe furioso per quella replica di Meloni alle telecamere di La7 in cui la leader Fdi rispondeva agli appunti del Cav: “Mancava un punto, cioè ‘non ricattabile'”. Meloni non è intenzionata secondo quanto riporta l’agenzie a nuove concessioni dopo aver proposto quattro ministeri agli azzurri, fra cui gli Esteri per Antonio Tajani, e la Pubblica amministrazione per Elisabetta Casellati.
Secondo il retroscena del Corriere della Sera da ore i figli maggiori, soprattutto la Presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi, e i consiglieri più vicini a Berlusconi, Gianni Letta e Fedele Confalonieri, provano a portare l’ex premiere a un accordo il “meno doloroso possibile” per Fi. Marina Berlusconi avrebbe raggiunto il padre ad Arcore per calmare il clima incandescente. Meloni avrebbe inoltre sentito almeno due volte l’ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi: la leader del centrodestra avrebbe chiesto al figlio di dire al padre che dietro i “No” piombati nella trattativa per la scelta dei ministri non ci fossero questioni personali.
Berlusconi non si sarebbe convinto neanche così e si è arrivati allo scontro a Palazzo Madama. “Fermati”, avrebbe chiesto Marina Belrusconi al padre ieri ad Arcore. Restano comunque diversi e piuttosto pesanti i nodi da sciogliere per raggiungere una fine delle ostilità. I retroscena più audaci non escludono in questo momento un governo senza Forza Italia. Noi Moderati di Maurizio Lupi lavora per costituire gruppi alle Camere forse per fornire una quarta gamba all’esecutivo. Prospettiva che avrebbe del clamoroso, forse esagerata. Dal Carroccio hanno fiducia infatti nel “pressing dei governisti su Berlusconi. Anche perché non c’è altra scelta”. Liquidata ogni possibilità di un allargamento al Terzo Polo.
Secondo La Stampa Berlusconi si aspetta le scuse da parte di Meloni che nel frattempo avrebbe fatto giungere tramite dei pontieri tra Fi e Fdi delle aperture a una mediazione. L’ex premier reclama il ministero della Giustizia, dove Meloni invece sarebbe intenzionata a spingere per l’ex magistrato Carlo Nordio. Resterebbe ancora il veto di Meloni sulla fedelissima del Cavaliere, Licia Ronzulli. All’Economia sembra probabile la nomina del leghista Giancarlo Giorgetti, senza escludere del tutto il tecnico Fabio Panetta. Sempre dal Carroccio possibile Nicola Molteni al ministero dell’Interno se dovesse sfilarsi il prefetto Matteo Piantedosi.
“La squadra di governo – ha assicurato Fabio Rampelli – terrà conto della rappresentatività dei partiti alleati”. Si annuncia limitato il numero dei tecnici: fra questi, uno potrebbe essere scelto per la Salute (si parla di Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana), mentre per il Lavoro l’ipotesi concreta è Marina Calderone, presidente dell’Ordine dei consulenti del Lavoro. Berlusconi e Meloni potrebbero avere un faccia a faccia nella giornata di domani. La data segnata in rosso su tutti i calendari per l’incarico è quella di venerdì 21 ottobre.
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