Novità in arrivo per il mondo della scuola. Ad annunciarle oggi è il sottosegretario della Salute, Andrea Costa, a 24 Mattino su Radio 24. Tra “oggi e domani” sarà infatti approvati dal governo Draghi il nuovo protocollo per la scuola, con l’obiettivo chiave di mantenere la scuola in presenza “limitando al minimo la Dad”, ha spiegato Costa.

Un protocollo, anticipa Costa, “che prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più. È troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l’attività didattica in presenza”.

LE MODALITA’ NELLE SCUOLE – Nella bozza del provvedimento, divulgata ormai tre settimane fa, si chiarivano le differenze per i vari livelli di istruzione. Nel caso gli asili nido e scuole dell’infanzia (0-6 anni), per esempio, in caso di un solo alunno positivo i bambini dovranno stare in quarantena tutti per 10 giorni, ed effettuare un test al termine. Educatori e altri operatori scolastici invece dovranno rispettare una quarantena variabile: 7 giorni se vaccinati, dieci in caso contrario.

Nelle scuole primarie o secondarie si cambia: con uno studente positivo, gli altri compagni di classe dovranno sottoporsi a tampone “appena possibile”; come specificato dall’ISS, entro le 48 successive all’identificazione del caso. Se negativi potranno rimanere in classe ripetendolo poi a distanza di 4-5 giorni.  Quanto ai docenti, se vaccinati e negativi al tampone potranno rientrare subito a scuola; se non vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi, andranno in quarantena. Per i primi inoltre il tampone dovrà essere ripetuto entro 4-5 giorni, per i secondi dopo dieci. Se invece il positivo è un docente o un operatore scolastico, gli alunni della sua classe si dovranno sottoporre a tampone (da ripetere entro 4-5 giorni) ma se negativi potranno restare in classe. In caso di secondo positivo si attuerà una differenziazione tra vaccinati e non: i primi potranno restare con un monitoraggio, i secondi dovranno andare in quarantena.

In caso di tre positivi, come spiegato anche dal sottosegretario Costa, scatta la quarantena per la classe intera.

GREEN PASS E STATO DI EMERGENZA – Quanto al Green pass, secondo Costa “con il 90 per cento della popolazione vaccinata si può considerare l’allentamento”. “Il prolungamento dello stato di emergenza e le misure restrittive sono correlate al numero dei vaccinati. Credo – ha detto il sottosegretario – che vadano date delle prospettive ai cittadini, io credo che con il 90% dei vaccinati si possano prendere in considerazione l’allentamento delle misure, come la revisione dell’utilizzo del Green Pass con una sua estensione più ridotta rispetto a quanto è previsto oggi”.

Sulla proroga dello stato di emergenza, che i retroscena vedono l’esecutivo intenzionato a prorogarlo altri tre mesi dopo la scadenza naturale del 31 dicembre, Costa spiega che “faremo le dovute valutazioni al momento opportuno, ora dobbiamo continuare nell’opera di convincimento, poi valuteremo entro fine anno quale sarà il quadro, quale sarà la percentuale di vaccinati raggiunta. Noi abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 90% dei vaccinati perché siamo consapevoli che questa percentuale ci permetterebbe una gestione migliore della pandemia e ci permetterebbe di valutare un allentamento delle misure restrittive qualora questa percentuale non arrivasse dovremmo fare altri tipi di riflessione”.

Redazione

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