L’opaca gestione economica che ammanta la Lega colleziona una nuova accusa che, stavolta, arriva dalla Capitale e centra in pieno il tesoriere del partito di Matteo Salvini, Giulio Centemero (e Andrea Manzoni, ex revisore contabile del partito).

Mentre ieri Campidoglio e Regione Lazio si sono costituite parte civile nel procedimento scaturito dalla maxi-inchiesta sul nuovo stadio della Roma, durante l’udienza preliminare le pm Giulia Guccione e Luigia Spinelli hanno depositato nuovi clementi che appesantiscono la posizione dell’imprenditore Luca Parnasi, di Centemero e di Manzoni.

L’accusa è pesante: autoriciclaggio. Un reato che aggrava la posizione dei due indagati già accusati a Roma di finanziamento illecito. I magistrati romani hanno scoperto che i 250 mila euro elargiti in due tranche, per un totale di sei bonifici, dal costruttore Luca Parnasi all’associazione ‘Più Voci’, rappresentata da Centemero, sono andati a finire nelle casse di Radio Padania. L’emittente radiofonica avrebbe pagato, con il denaro ricevuto, due ditte tornitrici e gli stipendi dei lavoratori. Il tutto per ostacolare ‘il riconoscimento della loro provenienza delittuosa’.

È dal procedimento già arrivato davanti al giudice per le indagini preliminari sulla costruzione del nuovo stadio della Roma che parte l’inchiesta. Tredici persone, tra cui il costruttore Luca Parnasi, l’ex tesoriere del Pd ora iscritto a Italia Viva Francesco Bonifazi, e l’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, sono accusate a seconda delle posizioni di corruzione, traffico di influenze ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Parnasi, secondo la procura, avrebbe finanziato numerosi partiti giocando su più tavoli. Ipotesi che sarebbe confermata agli inquirenti anche da Luigi Bìsignani e dai collaboratori dell’imprenditore, che non avrebbe destato l’attenzione dei magistrati se non fosse per alcuni bonifici sospetti e mai dichiarati come ‘finanziamento a partito nel bilancio di esercizio’.

Inoltre è emerso che Parnasi avrebbe finanziato la fondazione Eyu (‘luogo di dibattito e confronto’ del Partito democratico) con una ricerca dal valore di 150 mila euro chiamata ‘Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà’. Altri due bonifici sarebbero stati invece versati all’associazione ‘Più voci’, legata alla Lega.

È venuto così alla luce che i soldi, tra il 2015 e il 2016, sono confluiti nelle casse di Radio Padania. Da qui la nuova accusa di autoriciclaggio mossa nei confronti di Centemero, Manzoni e Parnasi. Un’altra ombra che si getta su un partito le cui finanze sono sotto i riflettori di diverse procure.

 

Redazione

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