Temo per la mia vita. Potrei essere aggredita appena esco di casa“: questo, in sintesi, l’appello che la madre di una delle due minorenni – due bambine di appena 11 e 12 anni – vittime di abusi perpetrati per mesi, entro il Parco Verde, un quartiere immerso in un profondo disagio sociale, alle porte di Napoli, nel comune di Caivano, rivolge alla Presidente del Consiglio.

Giorgia Meloni è attesa proprio per oggi al Parco Verde, dove arriverà in un contesto blindatissimo, dopo le minacce di morte giunte ieri. La madre si è rivolta, come spiega oggi il Corsera, alla Premier, con un video video registrato dal suo avvocato, Angelo Pisani, e inviato al Tgi che lo ha trasmesso ieri sera nell`edizione delle 20.

La madre di una delle piccole chiede un incontro faccia a faccia con Giorgia Meloni: “Voglio spiegarle personalmente quello che succede al Parco Verde, e voglio raccontarle che cosa hanno fatto a mia figlia e a mia nipote. Anche la Meloni è una mamma, sono sicura che mi capirà”, dice.

L’intento, dunque, è poter scappare via dall’inferno del Parco Verde, dopo le violenze subite dalle due bambine, un incubo protrattosi per mesi.  Sua figlia, così come l’altra bambina, è già stata allontanata dal contesto di Caivano, affidata a una casa famiglia subito dopo che i genitori si sono rivolti ai carabinieri per denunciare gli stupri.

La vita, da quel momento, è diventata impossibile anche per i familiari della bambina: madre, padre e altri quattro fratelli e sorelle. “Non posso nemmeno più scendere da casa per buttare il sacchetto della spazzatura perché ogni volta rischio di essere aggredita“, dice la donna, che aggiunge: “La paura più grande è soprattutto per i miei ragazzi. A mio figlio l’altro giorno hanno rubato il motorino. Non era mai successo, e per me si tratta chiaramente di un messaggio di minaccia”. Si tratta del fratello che, per primo, ha saputo degli abusi di cui era vittima una delle due bambine.

Ogni mattina mio marito, prima di andare a lavorare, accompagnava la bambina a casa di mia cognata, così poteva stare con la cugina. Passavano la giornata insieme: giocavano, mangiavano e ovviamente uscivano anche. Ma noi non immaginavamo nemmeno lontanamente tutto quello che accadeva quando erano in giro”: questa la ricostruzione della donna.

Come potranno mai le bambine tornare a vivere qui?“, si chiede ora la madre della più grande. “Ma abbiamo bisogno di aiuto perché non sapremmo dove andare”, conclude.

Intanto, proseguono le indagini. Si lavora a ricostruire le tempistiche ed il numero, nonché il luogo, delle violenze subite. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, gli stupri sarebbero avvenuti addirittura in una strada del centro di Caivano, il corso Umberto, un punto particolarmente affollato e frequentato della città.

Redazione

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