Già dai primi giorni di febbraio potrebbe diventare obbligatorio. Mercoledì 5 gennaio il governo Draghi ha convocato il Consiglio dei ministri e già quel giorno potrebbe varare il nuovo decreto che obbligherà la Certificazione Verde Covid-19 rafforzata per consentire anche a quei cinque milioni di italiani che attualmente fanno un test del tampone per ottenere il Green pass di mettersi in regola.

L’ostacolo già in vista però è che l’obbligo arriverebbe proprio mentre è in corso la campagna vaccinale per la classe di età 5-11 anni. E, come se non bastasse, dal 10 gennaio si accorcia per tutti il tempo tra la seconda dose e la terza. Il rischio concreto è quindi di trovare le file chilometriche negli hub vaccinali. Nell’ultima settimana c’è chi si è portato avanti: 90 mila persone hanno ricevuto l’immunizzazione.

Il bollettino di ieri del ministero della Salute contava 61 mila contagi con un tasso di positività salito oltre il 21%. per questo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha definito ragionevole la proposta di estendere il Green pass ai luoghi di lavoro. Lega e Movimento 5 Stelle continuano a essere contrari, ma il presidente del Consiglio Mario Draghi si è convinto a procedere, anche sulla spinta delle Regioni.

Per l’epidemiologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico Donato Greco £si procede con un percorso a tappe. Ora verrà introdotto il Super Green Pass nei luoghi di lavoro, una misura alternativa all’obbligo ma di grande impatto perché mette in sicurezza gli uffici, le aziende, l’economia e spinge tutti gli under 65 a vaccinarsi“.

Sull’obbligo vaccinale spiega Greco a La Stampa “deciderà il governo, ma prima il generale Figliuolo porterà avanti la vaccinazione porta a porta, cercando di arrivare ai cittadini rimasti isolati, e si mobiliteranno i medici di base. Se non bastasse si arriverà all’obbligo dai 21 anni in su per saltare l’età scolare”.

Greco ricorda che lo Stato si è già assunto la responsabilità della vaccinazione con la legge 210/1992 che indennizza in caso di eventuali effetti collaterali. Secondo l’epidemiologo per l’obbligo vaccinale manca soltanto una legge votata dalle Camere, e se non si otterranno risultati con la campagna di vaccinazione e l’obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro, quella sarà la strada da seguire (ma ricorda che l’obbligo vaccinale in Europa non ha mai funzionato bene perché “la prevenzione non si somministra con i carabinieri”).

Basterà un tampone negativo dopo la positività per ritornare in possesso del Green Pass fa sapere il Corriere. Attualmente il certificato viene automaticamente sospeso dopo il test del tampone positivo. E lo sblocco segue una procedura ben precisa. Prima la struttura sanitaria che ha effettuato il tampone invia l’esito alla piattaforma nazionale, poi il paziente lo invia al proprio medico di base, il quale emette il certificato di guarigione e provvede allo sblocco della certificazione attraverso la funzione “annulla blocco”. Ma adesso che il Green pass rafforzato diventerà necessario per molte attività, l’esecutivo ha deciso di far scattare il doppio automatismo: il tampone positivo blocca il Green pass, il tampone negativo lo sblocca.

A breve verranno varate le modifiche al software all’App Io, in modo da registrare in tempo reale il cambio di condizione del cittadino. E il tampone negativo cartaceo diventerà sostitutivo del certificato di guarigione. Intanto l’esecutivo studia il nuovo provvedimento. Che presenta uno scoglio da superare. L’unica misura su cui sembra esserci un accordo certo già da subito è l’estensione dell’obbligo del certificato verde rafforzato agli impiegati della Pubblica amministrazione. Nella categoria del lavoro privato, invece, ci sarebbero alcune complessità da superare e per questo sarà necessario consultare sindacati e imprese poiché il governo intende giungere a scelte il più condivise possibile. Non è dunque detto che la soluzione arrivi entro il 5 gennaio.

Dal 10 gennaio il Green pass rafforzato sarà esteso ai trasporti pubblici, ad alberghi e ristoranti all’aperto. L’obbligo di certificato sarà necessario anche per partecipare a feste, cerimonie civili, sagre e fiere oltre che per palestre e piscine, centri culturali e ricreativi. L’ultimo decreto prevede anche la riduzione delle capienze al 50% per gli impianti sportivi all’aperto e al 35% per quelli al chiuso. E mentre si fa strada anche l’ipotesi di un rinvio della riapertura delle scuole (in programma tra il 7 e il 10) i sindaci del pd propongono il Green pass per gli studenti. Ieri il consigliere del ministro Walter Ricciardi ha detto che a gennaio ci sarà «un aumento esponenziale dei casi. Arriveremo a centinaia di migliaia di contagiati al giorno». Per una discesa «dovremo aspettare febbraio. A patto di aggredire il virus e questa variante che raddoppia ogni giorno e mezzo. Bisogna prendere le misure adeguate e spingere di più sulla campagna vaccinale».

Riccardo Annibali

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