Saranno ristabilite esecuzioni e amputazioni in Afghanistan. Forse non in pubblico, come succedeva vent’anni fa, spesso allo stadio di Kabul, prima che l’operazione Enduring Freedom provocata dagli attacchi dell’11 settembre agli Stati Uniti cancellasse l’Emirato Talebano. Nooruddin Turabi, tra i fondatori dell’organizzazione degli “studenti di dio”, ha assicurato all’agenzia di stampa Associated Press che il governo dei fondamentalisti ristabilirà le efferate sentenze dell’Emirato. “Tutti ci criticano per le punizioni allo stadio, ma noi non abbiamo mai detto nulla sulle loro leggi e le loro punizioni. Nessuno ci dirà come debbano essere le nostre leggi. Seguiremo l’islam e faremo le nostre leggi sulla base del Corano“.

Esecuzioni per i condannati per omicidio e amputazioni di mani e piedi per i condannati per furto – una sorta di legge del taglione. “Il taglio delle mani è molto necessario per la sicurezza”. Turabi ha assicurato sull’effetto deterrente che la pratica ha avuto in passato. Era ministro della Giustizia e a capo del cosiddetto ministero della Propagazione della virtù e della prevenzione del vizio nel precedente governo dei talebani. Dopo il ritorno al poter, sancito dall’ingresso a Kabul dello scorso 15 agosto del clan Haqqani, Turabi è responsabile del sistema carcerario ed è tra i leader inclusi nella lista delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Proprio all’assemblea gli estremisti avrebbero fatto espressa richiesta di poter intervenire. Hanno nominato il loro portavoce con sede a Doha – dove sono stati firmati i patti a inizio 2020, con gli Stati Uniti, che hanno spalancato le porte a un loro ritorno al potere – Suhail Shaheen, come ambasciatore delle Nazioni Unite dell’Afghanistan. Il ministro degli Esteri talebano Amir Khan Muttaqi aveva presentato la richiesta in una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Non è quindi stato chiarito se le punizioni saranno inflitte in pubblico. 20 anni fa, ai familiari delle vittime veniva concesso di sparare un colpo di arma da fuoco alla testa del condannato. A questi veniva concessa l’opzione di scegliere i cosiddetti “soldi insanguinati” in cambio della vita del condannato. Agli uomini giudicati colpevoli di rapina in autostrada venivano amputati una mano e un piede.

Il governo che si è insediato a inizio settembre è intanto definito provvisorio: nessuna donna e un solo esponente dell’etnia – in passato perseguitata – hazara. Saranno aggiunti altri ministri e altri vice, come ha osservato il portavoce degli “studenti di dio” Zabihullah Mujahed. “Non possiamo ignorare che le donne sono una componente importante della nostra società. Sosteniamo che devono poter studiare e lavorare, ma nel rispetto della legge islamica. Dobbiamo garantire la loro sicurezza morale e fisica. Negli ultimi anni erano minacciate. E dobbiamo creare i meccanismi necessari a proteggerle. Va però anche aggiunto che nei nostri ministeri dell’Educazione, Sanità e negli aeroporti le donne sono già tornate a lavorare. Dateci tempo e le cose si metteranno a posto”, ha detto a Il Corriere della Sera.

Il sindaco di Kabul ha intanto mandato via le dipendenti della municipalità. Fuggite all’estero le nazionali di calcio maggiore e under femminili. Il ministero per gli Affari Femminili è stato sostituito da quello per la Promozione della Virtù contro il Vizio. Le manifestazioni di piazza delle donne nelle ultime settimane sono state represse duramente praticamente sempre.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.