I talebani mostrano il loro vero volto coprendo quello delle donne. Nonostante i vari proclami che avevano fatto immaginare a un regime più ‘moderato’, se così si può dire, gli “studenti coranici” dopo aver ripreso il potere e il controllo dell’Afghanistan si stanno mostrando per quello che sono sempre stati: un gruppo religioso fondamentalista che intende negare i diritti più basilari alle donne.

Così oggi è arrivato l’annuncio che le afghane non potranno praticare più il cricket, né qualsiasi altro sport che “esponga i loro corpi” o lo mostri ai media, vietandoli praticamente tutti. A dirlo è stato Ahmadullah Wasiq, vicecapo della Commissione cultura, con parole che lasciano poco spazio a dubbi o fraintendimenti.

“Non credo che alle donne sarà consentito di giocare a cricket perché non è necessario che le donne giochino a cricket”, ha precisato Wasiq, sottolineando che nel gioco “potrebbero dover affrontare situazioni in cui il loro viso o il loro corpo non siano coperti. L’Islam non permette che le donne siano viste così”. Nessuna possibilità anche di giocare a porte chiuse, perché le immagini delle donne potrebbero essere diffuse tramite “video o foto”.

I talebani continuano così a smantellare le conquiste faticosamente ottenute dalle donne afghane dopo il 2001, quando il Paese venne invaso dalle forze occidentali scacciando il regime talebano che ospitava Al Qaeda e il suo leader, Osama bin Laden. Nell’arco di poche settimane dalla presa di Kabul, avvenuta lo scorso 15 agosto, i miliziani hanno fatto sparire la musica da radio e tv, non permettendo più le classi miste nelle scuole e università, mentre nelle strade è praticamente impossibile veder girare donne prive di burqa o almeno l’hijab.

Ma i talebani non hanno neanche tenuto fede alla promessa di un “governo inclusivo”, in cui avrebbero trovato spazio anche le donne. Quello annunciato ieri comprende infatti solo uomini, anche di un certo livello: il mullah Mohammad Hasan Akhund sarà il nuovo premier, mentre il mullah Abdul Ghani Baradar, che nei giorni scorsi era stato indicato come il favorito per guidare l’esecutivo, avendo guidato i negoziati di Doha, sarà uno dei due vicepremier. Il ministero della Difesa è stato affidato al mullah Yaqoob, figlio del fondatore dei talebani, il mullah Omar.

L’Interno va a Sirajuddin Haqqani, leader della controversa rete Haqqani e ricercato per terrorismo dall’Fbi. Anche il premier compare nella lista dei terroristi dell’Onu: le Nazioni Unite lo definiscono uno “stretto collaboratore e consigliere politico” di Omar.

Redazione

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