La ritirata dei russi dalle regioni di Kiev e Kharkiv ha lasciato dietro di se pericolose mine antiuomo. Il ministero della Difesa ucraino ha diffuso le immagini di mine nascoste nei cestelli delle lavatrici, granate attaccate agli alberi in giardino e persino nelle buste della spesa. Per gli ucraini che cercano di tornare nelle loro case può bastare aprire un mobiletto di casa per trovarsi davanti scatolette esplosive piene di chiodi, un’infinità di proiettili inesplosi.

Il servizio per le emergenze nazionali sconsiglia alle persone – attraverso il proprio canale Telegram – di tornare nelle loro case a causa dei tanti ordigni esplosivi camuffati. A corredo dell’avvertimento vengono postate anche alcune foto dove le bombe a mano sono in uno scaffale, all’interno di una borsa. Il raggio d’azione di una di queste mine antifanteria, avvertono dal Dsns, è di 90 metri.

Per gli ucraini il ritorno a casa può essere davvero pericoloso, sia per gli adulti sia per i bambini. Ecco gli ordigni appesi a un albero, c’è un filo teso che li fa detonare se non ti accorgi di lui. Una granata nascosta dentro una scatola di plastica. Le automobili abbandonate prima della fuga, spiegano gli agenti che stanno lentamente sminando metro per metro le città che sono state occupate, sono un altro pericolo costante: gli ordigni sono stati piazzati in modo da esplodere quando il proprietario, tornato a casa, prova a vedere in che condizioni sono.

In uno dei video postati dal ministero si vede un soldato che disinnesca una grossa mina nascosta in una normale busta della spesa. Le autorità ucraine hanno più volte ripetuto di aver trovato ordigni persino addosso ai cadaveri, per sorprendere i soccorritori uccidendo anche loro. Ci vorrà almeno un anno, avvertono le autorità, per bonificare il grosso delle aree occupate. Gli sminatori sono all’opera con squadre che pattugliano le città abbandonate, e seguono un ordine preciso: verificano le strade, poi le proprietà private ma solo quelle in cui sia presente il proprietario.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.