“Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa”. Con questa frase Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, ha aperto l’incontro con i ministri degli esteri della Nato. “La guerra – ha aggiunto – può durare mesi o persino anni, dunque dobbiamo essere pronti, sia sostenendo l’Ucraina con le sanzioni che rafforzando la nostra difesa. Ma al di là di quando finirà, abbiamo visto la volontà di Putin di usare la forza per raggiungere i suoi obiettivi, e questo avrà effetti di lungo termine che gli alleati della Nato devono affrontare. Si lavorerà al nuovo concetto strategico, che dovrà essere varato al summit di Madrid e che dovrà tenere conto di questa nuova realtà”. Ha parlato della necessità di una reazione ai nuovi rischi “posti dalla Russia”, alla realtà di “una Cina sempre più forte” e alle sfide poste da “Mosca e Pechino insieme”.

Sulla strage di Bucha, dell’entità della quale si hanno nuove tragiche conferme da materiale satellitare che altri giornali stranieri, dopo la pubblicazione da parte del New York Times, dicono di aver verificato, Stoltenberg ha detto: “Quelle atrocità mostrano la vera natura della guerra di Putin. Uccidere i civili è un crimine di guerra e la Nato chiede che tutti i fatti siano stabiliti e i responsabili siano processati”. Ha detto di aver parlato con Orban, alleato Nato dai buoni rapporti con Putin appena rieletto: «Ho parlato con il premier ungherese. Gli alleati Nato sono uniti nella nostra condanna della brutale guerra della Russia contro una nazione sovrana indipendente. Siamo preparati per il lungo periodo, supportando l’Ucraina, rafforzando le nostre sanzioni e aumentando la nostra deterrenza e difesa».

Il fronte più caldo della guerra si è ormai spostato nel sudest dell’Ucraina. Il Pentagono ha ieri confermato che le truppe russe si sono «completamente ritirate» dalle zone di Kiev e Kharkiv. Il segreta-rio di Stato Blinken: “Disamo 10 sistemi anti carro per ogni tank di Mosca”. Confermato dalla Casa Bianca che il nuovo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino riguarderà anche le figlie adulte di Vladimir Putin – Katerina Tikhonova, 35 anni, e Mariya Vorontsova, 36 anni – oltre ad altri oligarchi. Il Financial Times scrive che è stata del presidente del consiglio Mario Draghi la regia delle sanzioni alla banca centrale russa, misura che ha preso alla sprovvista Mosca. Il quotidiano racconta che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha chiamato Draghi chiedendogli di discutere i dettagli delle misure direttamente con la segreteria del Tesoro statunitense. ‘

’Un accordo era vicino, ma, a Washington, la segretaria del Tesoro Janet Yellen stava ancora rivedendo i dettagli della misura più pesante e sensibile per il mercato: sanzionare la stessa banca centrale russa’’. Entro la sera, l’accordo era stato raggiunto’’. Si trattava di congelare 643 miliardi di dollari di riserve in valuta estera di Mosca che avrebbero potuto essere utilizzate per mitigare l’effetto di altre sanzioni. “Stavano effettivamente dichiarando guerra finanziaria alla Russia’ scrive il Ft.