Il Venerdì Santo in Vaticano
La via Crucis di Papa Francesco, medici e detenuti portano la croce in Piazza San Pietro
Un’altra scena che resterà nella storia dell’emergenza coronavirus arriva da Piazza San Pietro in Vaticano. Per la prima volta le celebrazioni del Venerdì Santo non si svolgono al Colosseo di Roma ma sul sagrato della Basilica di San Pietro. Sullo stesso sagrato Papa Francesco aveva pregato due settimane fa contro la pandemia in un’altra funzione diventata iconica. Il cammino della Croce è condotto quest’anno da due gruppi di cinque persone: quello della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova e quello della Direzione Sanità e Igiene del Vaticano.
Piazza San Pietro è deserta. Il percorso delle 14 stazioni è segnato da fiaccole. La Via Crucis è trasmessa in diretta in mondovisione ma i maxischermi sono spenti per evitare assembramenti. A portare la croce sono Michele, ex detenuto e oggi piccolo imprenditore, il direttore dei Due Palazzi di Padova Claudio Mazzeo, il vicecommissario della Polizia Penitenziaria Maria Grazia Grassi, un agente di polizia, la volontaria Tatiana Mario e il cappellano don Marco Pozza. E poi medici e infermieri del Fondo Assistenza Sanitaria del Vaticano, in prima linea nelle cure ai pazienti affetti da coronavirus.
I testi delle meditazioni e delle preghiere di quest’anno sono stati affidati alla Cappellania della Casa di Reclusione ‘Due Palazzi’ e quindi scritte da cinque persone detenute, da una famiglia vittima di un reato di omicidio, dalla figlia di un uomo condannato alla pena dell’ergastolo, da un’educatrice del carcere, da un magistrato di sorveglianza, dalla madre di una persona detenuta, da una catechista, da un frate volontario, da un agente di Polizia Penitenziaria e da un sacerdote accusato e poi assolto definitivamente dalla giustizia, dopo otto anni di processo ordinario.
“Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi di questa pandemia; i medici, gli infermieri, le infermiere, le suore, i sacerdoti, morti al fronte come soldati”, aveva detto Papa Francesco telefonando oggi in diretta alla trasmissione A sua immagine su Rai1.
Anche in questo caso, sul ‘ventaglio’ del sagrato della Basilica, si è utilizzato il crocifisso di San Marcello al Corso, presso il quale nel centro di Roma il Papa si era recato in preghiera. Il Crocifisso nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città affinché potesse benedire la città contro la Grande Peste. Lo stesso poi è stato portato in Vaticano per la preghiera di due settimane fa.
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