Il diritto alla pensione
Vitalizio dei parlamentari salvo, elezioni un giorno dopo aver raggiunto i requisiti per i contributi
Le Camere del Parlamento sono state sciolte, le elezioni convocate per il prossimo 25 settembre, ma i vitalizi di deputati e parlamenti sono comunque salvi. I parlamentari non perderanno il diritto alla pensione pro-quota, una forma previdenziale che scatta al 65esimo anno di età, della XVIII legislatura in corso. Per una manciata di giorni.
Le regole per percepire il vitalizio sono cambiate nella XVII legislatura, con l’introduzione del calcolo contributivo degli assegni. La regola prevede la maturazione della quota per tutti i cinque anni di legislatura quando si sono raggiunti i quattro anni, sei mesi e un giorno dall’inizio della stessa. Le camere sono state sciolte ieri, giovedì 21 luglio. La data fatidica del raggiungimento del vitalizio cadeva un giorno prima, il 24 settembre.
La legge stabilisce tuttavia che ciascun parlamentare resta in carica fino alla prima seduta del Parlamento successivo. All’articolo 61 si legge che “finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”. Quindi quelli necessari a esaminare eventuali decreti urgenti che promulgherà il governo dedito soltanto agli affari correnti o per varare i decreti legislativi di attuazione delle deleghe, come quelli necessari per il Pnrr e per le leggi varate dal governo Draghi.
Le nuove camere si insedieranno il 15 ottobre, come prevede la Costituzione, venti giorni dopo il voto. Se il periodo minimo di quattro anni, sei mesi e un giorno non fosse stato raggiunto, i contributi sociali pagati dai parlamentari sarebbero andati persi completamente. Complessivamente circa 50mila euro per un deputato. Il Sole 24 Ore ha calcolato 427 deputati neoletti, il 68% in aula, che avrebbero rischiato di perdere la pensione da parlamentare. 234 i senatori, il 73% degli onorevoli.
Le pensioni medie del personale della Camera e del Senato oscillano tra i 58 e i 59mila euro lordi all’anno. Quelle del personale della Presidenza della Repubblica sui 53mila euro. I vitalizi degli ex parlamentari dipendono dal numero di legislature svolte: in media l’importo erogato alla Camera è di 70mila euro per i vitalizi diretti e di 37mila per quelli di reversibilità. Circa 200 milioni l’anno, in media 74mila euro, in tutto. Alle prossime elezioni il numero dei parlamentari passerà da 945 a 600. La probabilità di essere rieletti si è sensibilmente ridotta.
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