Bambini colpiti dalla fame, dalle malattie, oppure dai bombardamenti: un orrore che si ripete in Ucraina da ormai 50 giorni. Continuano ad arrivare notizie di giovanissime vite spezzate dalla guerra: l’ultima racconta di una bambina di appena 6 anni morta in ospedale a Mariupol.

Tra gli sfollati interni manca il cibo e non c’è acqua potabile: la rete idrica è stata irrimediabilmente danneggiata durante il conflitto. Per giorni hanno bevuto neve sciolta, oppure l’acqua dalle pozzanghere. Con tutto ciò che ne può scaturire: disidratazione, infezioni, dissenteria, gravi problemi di salute.

A lanciare l’allarme è l’Unicef, che sottolinea inoltre come oltre 1,4 milioni di persone siano senza acqua corrente nell’Ucraina orientale, mentre l’accesso all’acqua pulita sia a rischio per altri 4,6 milioni di persone in tutto il Paese.

Unicef: “Gravi rischi per la salute con interruzione dell’acqua”

Nella sola parte orientale dell’Ucraina si sono registrati almeno 20 eventi separati di danni alle infrastrutture idriche” sottolinea l’Unicef in una nota. “L’acqua è essenziale per la vita e un diritto per tutti. I rischi per la salute causati dall’interruzione dell’acqua sono gravi, poiché la gente è costretta a usare fonti di acqua sporca, con conseguente diarrea e altre malattie infettive letali, ha dichiarato Osnat Lubrani, Coordinatore delle Nazioni Unite in Ucraina. I bambini piccoli che vivono in zone di conflitto hanno 20 volte più probabilità di morire per malattie diarroiche legate all’acqua non sicura che per violenza diretta. L’accesso all’acqua per i più piccoli, ovunque si trovino, non deve essere compromesso a causa della guerra – per i bambini è una questione di vita o di morte“, ha dichiarato il rappresentante dell’Unicef in Ucraina, Murat Sahin.

A Mariupol, la città ‘martire’ nelle mani russe, in migliaia stanno usando fonti di acqua non potabile. Anche le principali città delle regioni di Donetsk e Luhansk sono rimaste senza forniture idriche: altre 340.000 persone perderanno l’approvvigionamento quando sarà esaurito il serbatoio a Horlivka. Gravi interruzioni all’approvvigionamento idrico anche a Sumy, Chernihiv e Kharkiv.  

Le testimonianze degli sfollati

A Mariupol i corridoi umanitari sono quasi inesistenti: i militari russi infatti non informano i cittadini chiusi nei rifugi. “L’unico modo per uscire e andare in Crimea o Russia, dove alla frontiere alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati” raccontano alcuni rifugiati della città, arrivati a Dnipro da una settimana, all’inviato dell’ANSA in un centro di accoglienza.

Anche loro sottolineano l’emergenza sanitaria che si sta verificando.  “Nella città manca cibo e continua il saccheggio dei negozi, mentre molti sono stati costretti a bere acqua di neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame.”

Le giovanissime vittime della guerra

Brianna Keilar, conduttrice della Cnn, si è commossa mentre da Leopoli raccontava della morte dei civili nel Paese. La giornalista stava riportando la testimonianza di un fotografo dell’Associated Press quando è scoppiata in lacrime. Il fotoreporter “ha detto di aver assistito alla morte di una bambina di sei anni a Mariupol quando le forze russe hanno bombardato l’edificio in cui si trovava. E lei… indossava un pigiama con l’unicorno. Poi ha concluso dicendo: “Un’ambulanza l’ha portata di corsa in ospedale dove è morta”. 

Sono 197 i bambini rimasti uccisi e 351 quelli feriti dall’inizio della guerra. Secondo l’ufficio del procuratore generale ucraino, la maggior parte delle vittime si concentra nella regione di Donetsk, in quella di Kiev e di Kharkiv. 

Stando ai numeri diffusi da Save The Children, quasi due terzi dei 7,5 milioni di bambini in Ucraina sono fuggiti dalle loro case dall’escalation del conflitto sette settimane fa. Gli ultimi dati delle Nazioni Unite stimano che 2,8 milioni di bambini siano ora sfollati in Ucraina e altri due milioni siano fuggiti nei Paesi vicini: il 64% dei bambini in Ucraina, ovvero 4,8 milioni, sono quindi in movimento. Nelle prime cinque settimane di guerra, una media di 22 scuole sono state attaccate ogni giorno. La scorsa settimana a Mykolai un ospedale pediatrico è stato danneggiato lasciando due ragazze, di 9 e 15 anni, in condizioni critiche.

A Mariupol e in altre aree più duramente colpite dal conflitto, i bambini e le famiglie sono in grave pericolo, sia per la carenza potenzialmente fatale di cibo e acqua, che per la mancanza di medicinali. “La scorsa settimana, 39 persone, tra cui quattro bambini, sono state uccise alla stazione ferroviaria di Kramatorsk durante un’evacuazione. Al confine di Siret in Romania la scorsa settimana il nostro staff ha incontrato una famiglia di Mariupol, composta da un padre e cinque figli piccoli. I bambini erano rimasti scioccati dai proiettili e sono stati in uno scantinato per due settimane. Questa guerra sta andando fuori controllo, lasciando i bambini con traumi a lungo termine che non possono essere sottovalutati ha commentato Pete Walsh, Direttore di Save the Children Ucraina.