A Londra il nuovo vertice europeo
Caccia nucleari francesi in Germania e fondo comune per il riarmo, le mosse di Europa e Regno Unito dopo il ciclone Trump
Unione europea e Regno Unito per la sicurezza continentale contro il disimpegno degli Stati Uniti. E la Francia potrebbe decidere di schierare in Germania i propri caccia, armati di bombe nucleari

Il “ciclone Donald Trump” non riguarda solo la guerra in Ucraina. Perché a essere sconvolti potrebbero essere tutti gli assetti della Difesa europea. Il tycoon è tornato alla Casa Bianca chiedendo un aumento sensibile delle spese per la Difesa, un maggiore impegno europeo nella sicurezza del continente, e dialogando con Vladimir Putin per una pace tra Kiev e Mosca che rischia di trasformarsi in una resa di Volodymyr Zelensky.
Il disimpegno Usa in Europa è reale?
Ma a preoccupare le cancellerie europee sono anche altri possibili effetti di questo nuovo vento che spira da Oltreoceano. In queste settimane, con il canale diretto tra Casa Bianca e Cremlino e con un “America First” che assomiglia sempre di più a un disimpegno Usa dall’Europa, le ipotesi sul tavolo delle Intelligence e dei governi Ue sono molte. E tra queste, qualcuno ha anche ipotizzato l’eventualità che The Donald inizi a riflettere su un progressivo ritiro delle forze statunitensi dal suolo europeo. Il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha garantito che a Washington nessuno ha progettato la riduzione del personale militare Usa dall’Europa. Ma non è certo un mistero che l’impegno bellico americano nel mondo sia un capitolo di spesa che Trump vuole ridurre. E questo potrebbe andare incontro anche alle richieste del Cremlino per arrivare a quella pace in Ucraina che il tycoon vuole raggiungere il prima possibile e a qualunque costo.
I caccia francesi pronti ad entrare in gioco
Gli Stati europei ragionano anche su questa ipotesi, al punto che il Telegraph ha rivelato che la Francia starebbe pensando di schierare in Germania i propri caccia – armati di bombe nucleari – qualora gli Stati Uniti dovessero decidere di spostare altrove le proprie truppe. Si tratta per ora solo di ipotesi. Scenari disegnati proprio nelle stesse ore in cui Emmanuel Macron era alla Casa Bianca per incontrare Trump e tentare un approccio accomodante nei confronti del presidente Usa. Tuttavia il fatto che si discuta di questa opzione è un indizio anche sulle riflessioni strategiche che in questi giorni sono in corso in Europa e negli Stati Uniti. Specialmente ora che Trump e Putin discutono da pari a pari, mentre in Germania ha vinto un candidato, Friedrich Merz, che non ha nascosto i suoi timori sulla fiducia da riservare a Washington. L’offerta dello “scudo nucleare” francese a Berlino va certamente nella direzione di un impegno europeo.
Il ritorno del Regno Unito e l’ipotesi fondo comune per la difesa
Impegno cui si aggiunge anche un rinnovato coinvolgimento del Regno Unito nella sicurezza continentale. Da Londra, il premier britannico Keir Starmer (atteso giovedì alla Casa Bianca) ha annunciato l’aumento delle spese militari per arrivare al 2,5 del PIL entro il 2027, con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 3% forse già entro la prossima legislatura. Un aumento che non è certo a costo zero per lo Stato britannico, visto che lo stesso primo ministro ha specificato che parallelamente a questa integrazione del fondo per la Difesa vi sarà anche un taglio dei fondi per gli aiuti esteri e la cooperazione allo sviluppo “dallo 0,5 allo 0,3%”. Ma questa non è l’unica mossa realizzata dalla Gran Bretagna in questa complessa fase dei rapporti euroatlantici. Il Financial Times ha rivelato che tra i governi dell’Unione europea e il Regno Unito si discute da giorni di un fondo comune per la Difesa. E l’idea, secondo il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domański, sarebbe quella di una “banca per il riarmo”.
A Londra il nuovo vertice europeo
Il dossier probabilmente sarà discusso già a margine della riunione dei ministri delle Finanze del G20 a Città del Capo. E lo scopo di Starmer e del suo governo è quello di presentare questo progetto il prima possibile anche ai vertici della Ue. In questo senso, un appuntamento fondamentale potrebbe essere la riunione che si terrà a Londra questa domenica. Un vertice rivelato da Bloomberg e poi confermato ieri per primo dal premier polacco Donald Tusk. Secondo le indiscrezioni, il formato del summit dovrebbe essere identico a quello che si è tenuto a Parigi.
Quindi una riunione ristretta ai “big” della Ue, al premier britannico e al segretario generale della Nato. E in quell’occasione, per i governi europei sarà il momento di fare il punto della situazione non solo sui piani per la sicurezza del Vecchio continente, ma anche sul sostegno a Kiev e l’impegno Ue. Dopo l’annuncio di Trump sui peacekeeper Ue in Ucraina e sul presunto placet russo, il Cremlino ieri ha ribadito il suo “no”. Ma è chiaro che l’Europa adesso vuole capire come muoversi in autonomia per evitare di rimanere inghiottita dal disimpegno Usa e dalla pressione di Mosca.
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