Europa
Mark Rutte: “Bisogna soffocare l’economia russa. Spendere il 2% del PIL in difesa? È ancora poco”

Prima l’invito rivolto all’Unione europea affinché alzi le spese militari al 5% del PIL, poi la minaccia di nuove sanzioni alla Russia se Vladimir Putin non accetterà l’accordo per la pace in Ucraina. L’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca impone alla Ue e all’Occidente un bagno di realismo in politica estera. Non a caso Mark Rutte da Davos ha accolto in maniera positiva le dichiarazioni del neopresidente Usa sull’ipotesi di una stretta contro Mosca. «Sappiamo che l’economia russa sta andando terribilmente male, e le sanzioni aiuteranno», ha dichiarato il segretario generale della Nato al World Economic Forum.
Fare di più in tema di sanzioni
Rutte ha espresso la speranza che ora anche il Vecchio continente «faccia di più» in tema di sanzioni, per «soffocare l’economia russa» e ridurre le risorse finanziarie di Mosca destinate alla guerra. E ha riconosciuto che Trump ha ragione non solo sul fatto che l’Ucraina sia più vicina all’Europa, ma anche nel dire che si tratta di un conflitto geopolitico: «Sono sicuro che gli Usa vogliono che si concluda con un accordo buono e forte». L’ex primo ministro olandese ha inoltre lanciato un chiaro messaggio: una vittoria di Mosca su Kiev minerebbe la forza di dissuasione della più grande alleanza militare del mondo. Se l’Ucraina perde, il prezzo da pagare per ripristinare la deterrenza del resto della Nato sarà salatissimo: «Molto più alto di quello che stiamo considerando in questo momento in termini di aumento della spesa e della produzione industriale. Non si tratterà di miliardi in più, ma di trilioni in più».
Perciò ha sposato la tesi sostenuta da Trump, secondo cui in Europa si spende ancora troppo poco in termini di Difesa: non tutti i membri della Nato hanno raggiunto il target del 2%, che tra l’altro non sarebbe un traguardo sufficiente. «Adesso siamo al sicuro, ma la Nato collettivamente non sarà in grado di difendersi in quattro o cinque anni se ci si atterrà al 2%. Sarà molto di più e avrà un impatto enorme, ma dobbiamo farlo», ha sottolineato Rutte.
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