Qualcosa in più di un’ipotesi ma mai una vera e propria proposta. Gino Strada pubblica sui social un post che spiega il suo coinvolgimento sul caso della Calabria. Da una settimana la Regione, Zona Rossa per l’emergenza coronavirus, è al centro di polemiche. Il commissario alla Sanità (il commissariamento è in atto nella Regione dal 2009) Saverio Cotticelli non ha elaborato un piano covid. Dopo l’esplosione del caso, con un servizio della trasmissione Rai Titolo V, Cotticelli si è dimesso. Il suo successore Giuseppe Zuccatelli è finito nelle polemiche per via di alcune dichiarazioni, risalenti allo scorso maggio, sull’uso delle mascherine (“una stronzata” contro il contagio).

Così è entrato in ballo Gino Strada che con la sua EMERGENCY già durante la prima fase dell’emergenza ha dato un sostegno, soprattutto in Lombardia. Il suo coinvolgimento è stato chiacchierato. Oggi lui conferma, e conferma che dunque il governo cerca un altro commissario per la Calabria, a poco più di una settimana dalla nomina di Zuccatelli.

Un fallimento dopo l’altro. Qualche primo contatto, poi l’esecutivo è sparito, dice in sintesi Strada, che comunque non utilizza toni polemici. Anzi sottolinea l’importanza di mettersi a disposizione in questa fase di emergenza.

 

Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del Governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria…

Pubblicato da Gino Strada su Domenica 15 novembre 2020

“Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del Governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria in Calabria – si legge sulla pagina Facebook – Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento. Ho sentito qualche commentatore dire che – dopo tanti giorni – dovrei ‘decidere se accettare o meno l’incarico’. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale.

Sia chiaro: non ho nulla da recriminare nei confronti del governo che ha ovviamente facoltà di scegliere il candidato che ritiene più adatto a questo incarico. Non voglio però neanche alimentare l’equivoco di una mia indecisione: da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro Paese, tutti debbano dare una mano e con questo spirito avevo messo a disposizione il lavoro mio e di EMERGENCY che già opera da 15 anni in molte regioni italiane, Calabria inclusa.

Nel frastuono delle tante voci di questi giorni, ho avuto anche l’occasione di sentire la fiducia e la voglia di fare di tanti cittadini, calabresi e non, infermieri e medici e rappresentanti delle istituzioni, che ringrazio per il sostegno e per l’apprezzamento che hanno dimostrato per il lavoro mio e di EMERGENCY”.

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