L'analisi del voto nel 'Terzo Polo'
Calenda ammette il (mezzo) fallimento del Terzo Polo: “Obiettivo non raggiunto, ma abbiamo costruito casa per i riformisti”
Non il risultato auspicato, ovvero la doppia cifra con sorpasso nei confronti di Forza Italia, ma una prima pietra nella costruzione di un polo riformista e liberale. È l’analisi del voto di Carlo Calenda, che ha commentato questa mattina il risultato elettorale della notte, che ha visto l’alleanza tra la sua Azione e Italia Viva di Matteo Renzi andare poco sotto la quota dell’8 per cento.
Per il leader di Azione dunque “l’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto. Gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista”. Una prospettiva “pericolosa e incerta”, l’ha definita Calenda, annunciando nel prossimo Parlamento “un’opposizione molto netta” e allo stesso tempo “molto costruttiva”.
Un discorso particolare, quello di Calenda, in cui l’ex ministro dello Sviluppo Economico è parso quasi dare la colpa all’elettorato che non ha compreso il progetto del ‘Terzo Polo’, che dalle urne alla fine è emerso come quinta forza politica nel Paese.
Elettori, e dunque un Paese, che hanno “consapevolmente scelto di andare avanti sulla strada del populismo”. Calenda quindi evidenzia quindi un controsenso, un paradosso, tra quanto emerso dai sondaggi e il risultato delle urne: “C’è un paradosso, perché il 50% degli italiani dichiara di apprezzare l’operato di Draghi. C’è da riflettere sul fatto che apprezziamo Draghi e Mattarella e poi la maggioranza vota politici che rappresentano il modo opposto di fare politica. L’elettore è re in democrazia, ma questa dinamica che porta a votare chi urla di più, come fosse il televoto è quello che ha fatto declinare l’Italia”.
Conferenza stampa – L’Italia, sul serio. https://t.co/k23fo5IIoh
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 26, 2022
Quanto alla previsione sul futuro politico nell’arco parlamentare e fuori, per Calenda nei prossimi mesi “la divisione netta in tre poli risulterà ancora più forte”. Secondo il frontrunner del ‘Terzo Polo’ infatti il Partito Democratico “con Fratoianni e Bonelli, tornerà fra le braccia dei 5 Stelle ancor più indebolito”. A destra invece ci sarà la coalizione di governo e quindi “quello dovremo costruire noi, il polo del buon governo e della serietà. Partiamo da basi solide, ma nelle prossime settimane avvieremo subito un cantiere affinché questo processo sia ancora più ampio e inclusivo, deve diventare in un tempo breve un partito“, ha detto Calenda.
Nonostante la delusione per un risultato più basso rispetto alle aspettative, il futuro secondo il leader di Azione è già tracciato: “In meno di due mesi abbiamo costruito una casa per i liberali, i riformisti e i popolari. Una casa per gli italiani che non vogliono un Paese fondato sui sussidi e le regalie ma che vogliono rimanere a testa alta tra i grandi Paesi europei, saldamente ancorati all’Occidente e ai suoi valori”.
Nella conferenza stampa tenuta questa mattina Calenda era affiancato dalle ex ministre Mara Carfagna, Elena Bonetti e Maria Stella Gelmini. Assente invece Matteo Renzi: l’altro leader del ‘Terzo Polo’, rimasto defilato nel corso della campagna elettorale, dopo aver votato domenica mattina a Firenze è partito alla volta del Giappone, dove parteciperà ai funerali dell’ex primo ministro Shinzo Abe.
© Riproduzione riservata