La proposta del Coa
Caro bollette, “subito un bando per gli avvocati in difficoltà”
Negli ultimi mesi molte professioni hanno risentito degli effetti della crisi, tra queste la professione forense. Il Riformista ha approfondito, nelle scorse settimane, i numeri della fuga dalla professione che si sta verificando a Napoli come in molte altre realtà italiane, una fuga dettata da una serie di fattori che hanno a che fare sì con la crisi economica ma anche con una crisi della giustizia come settore, e di una crisi del ruolo dell’avvocato all’interno del sistema processuale e giudiziario. Affanni che hanno spinto il Consiglio dell’Ordine degli avvocati a sollecitare gli organi di Cassa forense alla predisposizione, nell’ambito delle misure relative al cosiddetto “welfare”, di un “bando” per sostenere avvocati in difficoltà per effetto del considerevole aumento dei costi di forniture di luce e gas.
«Rilevato che nell’attuale triste epoca la nostra società, prima ancora di uscire dalla pandemia da Covid-19, sta affrontando con mezzi impari un’economia unanimamente definita come “di guerra” – si legge nella delibera del Consiglio -; che la conseguenza diretta degli eventi bellici e politici mondiali sui cittadini e sulle imprese è l’inusitato ed imprevedibile aumento dei costi delle forniture di luce e gas, con il recapito a tutti i contribuenti di bollette più che triplicate rispetto a pochi mesi fa e per importi tali da sconvolgere l’organizzazione e l’equilibrio finanziario delle famiglie; che in questa situazione è del tutto evidente, e non vi è necessita di ulteriori argomentazioni, che le scadenze contributive verso Cassa forense di settembre, ottobre e dicembre saranno difficilmente affrontabili dagli avvocati; che pare giusto e opportuno che il nostro ente previdenziale faccia tutto quanto possibile per evitare che gli iscritti incorrano in sanzioni o decadenze previste dal regolamento vigente pur essendo oggettivamente incolpevoli per la innegabile impossibilità di rispettare le scadenze».
Rilevato anche che «con le misure emergenziali adottate nel periodo Covid-19, Cassa forense ha dimostrato sensibilità per le contingenti difficoltà economiche degli avvocati provocate da eventi mondiali, globali, imprevedibili e incontrollabili come è stata la pandemia e come, oggi, è la guerra», il Consiglio, accogliendo la proposta dell’avvocato Eugenio Pappa Monteforte, chiede ai vertici di Cassa forense di adottare le misure urgenti e necessarie «per consentire agli avvocati di non incorrere in decadenze e sanzioni per il mancato rispetto delle imminenti scadenze contributive». Si propone, come misura tampone, la rateizzazione dei contributi dovuti nel quadrimestre settembre/dicembre 2022 e si chiede, inoltre, di valutare l’indizione di un apposito bando per dare un sostegno ai professionisti in difficoltà economica.
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