Il cattolico praticante
Casini: “Papa Leone XIV uomo semplice e affabile, conosce il capitalismo ma anche la Chiesa della sofferenza dell’America Latina”

Pierferdinando Casini, ex Presidente della Camera dei Deputati e oggi Senatore, è sorpreso dalla scelta del collegio cardinalizio in Conclave?
«Ancora una volta la Chiesa ha dimostrato di essere una realtà che sorprende. E che spiazza. Soprattutto perché ci ostiniamo a esaminare i fatti della Chiesa con le categorie terrene, o ancora peggio: con quelle della politica. Categorie che non riescono a penetrare quelle della Chiesa».
Prevost ha convinto tutti, a quanto pare.
«Abiamo avuto una prova di unità incredibile. È arrivato dopo un giorno, con un quorum alto. E rompendo la convenzione non scritta che il Papa non potesse essere americano: si era sempre detto che il tempio del capitalismo non poteva ospitare un Papa cattolico, per non sovrapporre la Chiesa cattolica con quella realtà. Ma questo Papa sfugge alle definizioni. È un americano ma anche un peruviano. Conosce il capitalismo ma anche la Chiesa della sofferenza dell’America Latina. È un Papa agostiniano che ha una grandissima capacità teologica e una grande cultura. Ma è nello stesso tempo un uomo semplice, un uomo affabile».
In riferimento a cosa, affabile?
«Lo ricordano così i bolognesi che lo hanno avvicinato nel 2023 quando il Cardinal Zuppi lo invitò per celebrare la messa per la Madonna di San Luca. È un uomo con cui dovremo tutti fare i conti. E con cui dovrà fare i conti la politica, a tutti i livelli, nel mondo».
E con cui farà i conti l’America…
«A partire dalla politica americana, certo. Trump non lo potrà liquidare come un pericoloso prelato comunista. E proprio per questo sarà ancora più scomodo: perché non fa sconti, come abbiamo visto con il tweet al Vicepresidente JD. Vance. Sarà un Papa che continua l’azione di Francesco sugli ultimi e la pace. Una pace che la Chiesa chiede come realtà disarmata. Mi viene in mente quello che i cattolici ripetono a messa: “vi lascio la pace, vi do la mia pace”, a dimostrazione che la pace evangelica, spirtuale che la Chiesa invoca non è solo il disarmo degli eserciti: è qualcosa di più complesso, un disarmo individuale, una comprensione dell’altro che parta da noi».
Saprà parlare anche ai non credenti?
«Lo sta facendo già: ancora una volta anche i non credenti si sono dovuti inchinare allo Spirito Santo. Perché noi pensiamo che esista, ma anche chi non crede oggi riconosce il mistero di una Chiesa che procede al passo con i tempi, nonostante tutto e tutti».
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