Quante sono le fondazioni che volontariamente donano quattrini ai partiti politici? Quante le associazioni? In buona sostanza il caso della Open di Matteo Renzi è il solo esemplare in via d’estinzione oppure appartiene a una razza vivente? È fin troppo evidente: le domande sono retoriche. Una dovuta premessa: non conosciamo le carte del noto procedimento penale, non abbiamo l’abitudine di origliare né di guardare le cose attraverso il buco della serratura interpretandole e amplificandole a richiesta. Nessuna magniloquenza. Così come non vogliamo suggerire ai severi pubblici ministeri altri percorsi investigativi da percorrere. Facciamo parlare le fonti, quelle pubbliche aperte a tutti, quelle che non necessitano di particolari “buoni uffici” dove silenti indicazioni strisciano verso le urlate prime pagine.

La Transparency International «è la più grande organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione. Fondata nel 1993, con sede a Berlino, è diffusa in oltre 100 Paesi del mondo. La sua missione è dare voce alle vittime e ai testimoni di corruzione e collabora con Governi, aziende e con i cittadini per mettere un freno alla piaga della corruzione». La sezione “Soldi e politica” è dedicata ai finanziamenti politici: una «panoramica unica sui contributi ricevuti dai partiti e movimenti politici nazionali e dai membri del Parlamento e del Governo». Il sito è ben costruito, colorato con grafici e tabelle, statistiche, motore di ricerca interno, ottima la comprensione. Complessivamente le donazioni registrate sono più di seimila, la voce che più c’interessa è quella che elenca tra i donanti “Associazione o fondazione”.

Chi finanzia la politica? La Fondazione Farefuturo di Roma ha donato soldi ai Fratelli d’Italia e la Fondazione Sias di Modena ha donato a Matteo Ricchetti del Partito democratico. La Confederazione Generale dell’Agricoltura italiana ha donato a vari partiti: Forza Italia, Partito Democratico, Fratelli d’Italia, Lega e Sudtiroler Volkspartei. La lista è lunga. Probabilmente la ragione per cui la Confagricoltura, associazione che tutela gli interessi degli agricoltori, ha donato quattrini ad alcuni partiti politici è quella di aiutare rappresentanti all’interno dei vari schieramenti politici disposti a ascoltare le esigenze del mondo agricolo.

Lo statuto della Fondazione Sias di Modena recita: «La Fondazione non ha fini di lucro. Svolge l’attività di gestione del patrimonio immobiliare della Fondazione e persegue scopi di solidarietà, uguaglianza e utilità sociale con particolare riferimento alla promozione della cultura del progresso democratico e della giustizia sociale, ispirandosi ai principi del personalismo e del solidarismo cristiani. In particolare per favorire l’elevazione economica, sociale, culturale e morale delle classi sociali più deboli». In altri Paesi si chiamano lobby e sono legittime e trasparenti, sono comprese in un albo. In Italia spesso sono vestite da associazioni di categoria, sindacati e fondazioni, ufficio relazioni esterne ed anche ufficio stampa. Sono soggetti legittimati che si muovono all’interno di un sistema democratico elettivo, nulla di scandaloso, nulla di eclatante. Le donazioni elencate sono volontarie, regolarmente registrate e rese pubbliche a tutti dal citato sito. Per l’anno 2018 e 2019 tra i donatari al Partito democratico non appare Open.