Iniziò facendo il garzone del papà che consegnava il latte
Chi è Roberto Dipiazza, “el botegher” sindaco di Trieste per la quarta volta
“Ringrazio tutti i cittadini di Trieste con tanto affetto per questa nuova meravigliosa emozione. Ho già ricevuto le congratulazioni di Francesco Russo”. Sono state queste le prime dichiarazioni di Roberto Dipiazza, l’imprenditore che per la quarta volta si conferma sindaco di Trieste. E porta in dote anche un primato: ai ballottaggi è l’unico candidato di centrodestra ad essersi aggiudicato il seggio.
Roberto Dipiazza, appoggiato da Lista Civica Dipiazza per Trieste, Lega Salvini Fvg, Noi con l’italia Dipiazza sindaco, Cambiamo Trieste, Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato confermato sindaco di Trieste con il 51,29% per cento dei voti (38.816 votanti). Al ballottaggio ha superato Francesco Russo, sostenuto da Partito Democratico-Demokratska Stranka, Uniti per un’altra città – Združeni Za Drugacno Mesto, Partito Animalista Ambientalista, Lista Russo Punto Franco, Ts 21-26 Russo Sindaco e Noi Pensionati Insieme, che ha ricevuto 36.858 voti pari al 48,71%.
Sessantotto anni, imprenditore, ribattezzato affettuosamente “El botegher” per gli inizi di carriera da garzone, piace ai triestini. Di fede berlusconiana, si conferma sindaco per la quarta volta in venti anni. Nel 2011 non si potè ricandidare per via della legge che impediva la ricandidatura per due mandati di seguito. E la vittoria arriva proprio nei giorni della tensione massima in città per il blocco imposto dai portuali, le proteste e gli sgomberi.
Ed è proprio da qui che il sindaco riconfermato dovrà partire per far rientrare la situazione. “Comunque sia non voglio più vedere la mia città chiusa, sono stato male quando mi hanno detto che due navi sono state dirottate su Marghera – ha ribadito il sindaco – Lo ripeto: io mi sono vaccinato, non possiamo permetterci di tornare indietro. Chiedo a questa gente di lasciare Trieste libera di lavorare, libero il porto, liberi di esprimere il nostro immenso potenziale”.
La storia di Dipiazza è fortemente legata a quella di Trieste. Parì dal basso, facendo il garzone del padre. “Papà Aiello, che accompagnavo in città ogni mattina all’alba dove distribuiva il latte, mi ha insegnato il sacrificio e le soddisfazioni che può regalare”, ha raccontato al Corriere della Sera. Lasciò la scuola dopo la terza media, nel 1983 aprì il suo primo supermercato. Nel 1996 diventò sindaco di Muggia.
Dal 2001 al 2011 primo cittadino di Trieste. “Dieci anni che hanno rappresentato il cambiamento e la crescita del nostro capoluogo”, ricorda lui con orgoglio. Poi un quinquennio di centrosinistra. “Caratterizzati da immobilismo, assenza di progettualità e prospettiva”, bacchetta. Poi il suo ritorno nel 2016, con il successo su Cosolini, e la conferma oggi a sindaco di Trieste.
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