Le elezioni comunali a Napoli si confermano un appuntamento pieno di sorprese. Nelle ultime ore è rientrata in campo con forza la candidatura del presidente della Camera, Roberto Fico, che a un certo punto sembrava completamente fuori dai giochi. Ora pare che si registrino su questa ipotesi anche inattese convergenze. A voler prendere sul serio il silenzio di Alessandra Clemente, che non ha smentito un’indiscrezione di Repubblica Napoli secondo la quale sarebbe disposta a ritirare la propria candidatura a sindaco per davanti a quella di Fico, saremmo davanti a una novità forse ancora più clamorosa della stessa, possibile, discesa in campo dell’attuale terza carica dello Stato.

Il segretario metropolitano del Partito democratico, Marco Sarracino, ha sempre lavorato a un’ipotesi di un’ampio schieramento a sostegno del candidato progressista. Fico ha indubbiamente le caratteristiche richieste, anche se manca totalmente di esperienza amministrativa, ma il Pd punta a fornire agenda e uomini più che un candidato sindaco (chissà perché). Il primo cittadino uscente Luigi de Magistris da tempo sbandiera improbabili percentuali a sostegno della Clemente e il tallone di Achille di Fico è sempre stato una malcelata simpatia per gli arancioni. Se lo scenario delineato si realizzasse, a un tempo avremmo una candidatura molto competitiva del fronte progressista ma una situazione irreale nella quale, per fermare la lanciatissima candidatura di Catello Maresca per il centrodestra, il Pd sarebbe costretto a glissare sulla discontinuità rispetto alla giunta uscente che lascia una città a pezzi. Le contraddizioni che a livello nazionale si registrano per l’alleanza con i grillini aumenterebbero esponenzialmente in un’alleanza anti-destra con la pupilla di de Magistris (possibile vice-sindaca?).

Sarracino porta avanti la linea Orlando (e già di Zingaretti) per cui il contrasto alle destre precede qualunque coerenza programmatica e l’identità passa in secondo piano. I meno smemorati ricorderanno anche i precedenti delle dichiarazioni di Andrea Orlando su «de Magistris costola della sinistra» e le presenze di Sarracino alle assemblee di Dema al Modernissimo appena qualche anno fa. Da allora, però, la piroetta è stata totale. Forse fino a oggi. Il convitato di pietra, come spesso accade, è il governatore Vincenzo De Luca, lui sì irriducibile avversario di de Magistris. Che infatti non tollera molto l’ipotesi Fico. Il silenzio della Clemente, che può preludere a un suo ritiro, potrebbe portare il presidente campano a intraprendere qualche iniziativa per mettersi di traverso. La competizione per la guida della città di Napoli si conferma difficile e non scontata. Vedremo nelle prossime ore quali altre sorprese ci attendono.