Il day after delle elezioni amministrative a Roma ha portato una sola certezza: i cittadini della capitale sono chiamati nuovamente alle urne il 17 e il 18 ottobre per scegliere i due candidati sindaci che si sfidano al ballottaggio. Da un lato il candidato del centrodestra Enrico Michetti, scelto dalla leader di FdI Giorgia Meloni, dall’altro il dem ed ex ministro dell’Economia durante il Conte bis Roberto Gualtieri. Al centro programmi diversi e, soprattutto, la squadra che comporrà il nuovo consiglio comunale.

Al di là dei diversi scenari che si andrebbero a configurare in caso di vittoria di uno o dell’altro candidato, in Aula Giulio Cesare siederanno esponenti di centrodestra, centrosinistra, M5S e Calenda (la cui lista è la prima per numero di preferenze). Ma con proporzioni determinate dell’esito dei ballottaggi.

La futura composizione dell’Aula con Michetti

Se il tribuno radiofonico e candidato del centrodestra indosserà la fascia tricolore del sindaco, in Aula la maggioranza, cioè 29 più il sindaco, sarà formata da 17 consiglieri di FdI, sei della Lega, tre di Forza Italia, due della Lista Michetti e uno di Rinascimento.

Discorso diverso per quel che riguarda l’opposizione. Dei 19 seggi, sette andrebbero alla Lista Calenda, sette al centrosinistra, divisi tra sei al Pd e uno alla Lista Gualtieri, e cinque alle liste a sostegno di Virginia Raggi, tra cui quattro al M5S e uno Lista Raggi.

Chi entra in Aula?

Nonostante l’ipotesi, c’è una certezza per alcuni candidati, quelli più votati, che sanno che entreranno sicuramente. E’ il caso per esempio di Rachele Mussolini che, in questa tornata elettorale, è stata la più votata nella lista di FdI, ottenendo 5.640 preferenze. Ingresso certo anche per Marco Di Stefano, esponente dell’Udc. Nella Lega, con 3.661 voti, la più votata è Simonetta Matone che in caso di vittoria del centrodestra diventerebbe vicesindaca. Sono 5.250 quelle arrivate a Maurizio Veloccia del Pd che correva in ticket con la capolista Sabrina Alfonsi (5.145 voti).