Con la chiusura dello spoglio a Roma per l’elezione del sindaco, si presenta una assetto quasi certo: il candidato del centrodestra Enrico Michetti (30,1%) si sfiderà al ballottaggio con il dem Roberto Gualtieri (27%).

Rimonta di Carlo Calenda, leader di azione, sulla sindaca uscente Virginia Raggi. Calenda ha ricevuto 218.395 voti, per un totale di 19,8% di preferenze; Raggi invece ha ottenuto il 19,1%. Le liste che sostengono il leader di Azione hanno raccolto invece 192.102 voti: la differenza è dovuta da un lato al voto disgiunto e dall’altro a quegli elettori che hanno votato direttamente per il candidato sindaco e non per una lista.

Mentre scriviamo, lo spoglio è quasi al 99%. Manca poco quindi stabilire quale saranno i voti certi e i futuri consiglieri.

Finita l’era del Movimento 5 Stelle

Mentre è in fase di chiusura lo scrutinio delle 2.603 sezioni, il Movimento 5 Stelle si prepara a fare le valigie dal Campidoglio. Nella capitale si torna quindi al vecchio assetto bipolare: il ballottaggio è un affare tra il centrodestra e il centrosinistra. Enrico Michetti, il candidato scelto dalla leader di FdI Giorgia Meloni, è pronto a rubare alla Raggi quei voti che sono arrivati dalla periferia sei anni consegnandole il mandato di sindaco di Roma. Roberto Gualtieri, ex ministro del Tesoro del governo Conte bis in quota Pd, conquista il centro.

A Roma pesa la sconfitta M5s. Il primo giorno del voto, il 3 ottobre, il partito pentastellato governava 11 municipi contro i 4 guidati dal centrosinistra. Con i dati attuali, il Movimento rischia di trovarsi a mani vuote, perdendo tutti quegli municipi dove ha governato dal 2016. Adessa inizia la sfida per la presidenza dei 15 municipi romani giocata tra i candidati del centrodestra e quelli del centrosinistra.

Cosa accade nei municipi

Con la sconfitta del M5S, si presenta un nuovo assetto in città. Lo spoglio è ancora in corso, ma i dati sono abbastanza consolidati. Si procederà comunque al ballottaggio.
Nel I municipio, centro storico e Prati, rimarrebbe nelle mani del centrodestra, con l’ex deputata e assessora regionale al Turismo Lorenza Bonaccorsi.

Situazione stabile al II municipio, dove la presidente uscente del centrosinistra Francesca Del Bello si confermerebbe anche per il secondo mandato.

Nel III municipio, quello del Tmb Salario incendiato nel 2018, dovrebbe spuntarla Paolo Marchionne per il centrosinistra. E’ già stato minisindaco del municipio dal 2013 al 2016.

Cambio di passo anche nel IV Municipio, zona San Basilio e Pietralata. Qui l’amministrazione stellata era caduta nel 2020, quando era stata sfiduciata la minisindaca Roberta Della Casa e rimasta come commissaria. Ad avere la meglio sarebbe il candidato del centrodestra Roberto Santoro.

Nel V municipio, tra Centocelle e Casilino, territorio dal 2016 a guida 5S, c’è un testa a testa tra centrodestra, con Daniele Rinaldi, e centrosinistra, con Mauro Caliste.

Nel difficile VI municipio, quello di Tor Bella Monaca, Torre Maura e Ponte di Nona, potrebbe uscire vincitore il candidato di centrodestra Nicola Franco (FdI). In questo municipio nel 2016 i grillini ottennero l’80% di consensi.

Nel VII municipio, quello che conta 300mila abitanti e che va da San Giovanni a Morena, vede in vantaggio il candidato del centrosinistra Francesco Laddaga su Luigi Avveduto per il centrodestra.

A Garbatella e dintorni, nell’VIII municipio, sembrerebbe ottenere una netta vittoria l’uscente presidente del centrosinistra Amedeo Ciaccheri.

Nel territorio del IX municipio, dall’Eur a Decima- Malafede, potrebbe essere in vantaggio il candidato del centrodestra Massimiliano De Juliis su Titti Di Salvo per il centrosinistra, che lo tallona con pochi voti di scarto.

Anche il X munipio, quello di Ostia, sembra passare al centrodestra: nel feudo pentastellato è ora in testa la leghista Monica Picca.

Testa a testa tra centrosinistra e centrodestra nell’XI municipio, quello che comprende Marconi, Magliana e Corviale. Qui è duello tra Gianluca Lanzi per il centrosinistra e il leghista Daniele Catalano per il centrodestra.

Nel XII municipio, da Gianicolense a Malagrotta a Massimina, è avanti per il centrosinistra il capogruppo uscente del Pd Elio Tomassetti sul forzista Pietrangelo Massaro per il centrodestra.

Nel XIII municipio, da Boccea a alle case Bastogi, potrebbe vincere il candidato di centrodestra Marco Giovagnorio.

Debacle pentastellata anche nel XIV municipio governato fino a oggi dagli M5s e dove risiede la sindaca Raggi. Il popolato municipio, che da Balduinia arriva a ridosso di Fiumicino passando per zone come Primavalle, Ottavia, Selva Candida, La Storta è una gara tra Marco Della Porta per il centrosinistra e Domenico Naso per il centrodestra.

Nel XV municipio, che include Ponte Milvio, Vigna Clara fino a Labaro e La Storta, altro feudo M5s, Andrea Signorini per il centrodestra avrebbe la meglio su tutti gli altri candidati.

I dati sui consiglieri

Sono di ieri i primi dati del Viminale relativi alle 1.044 sezioni scrutinate su 2.603 in totale, per quanto riguarda il voto ai partiti e alle liste civiche impegnati nell’elezione del sindaco di Roma Capitale e dei consiglieri dell’Assemblea Capitolina, il Consiglio comunale del Campidoglio. I dati – influenzati dal fatto che quasi tutti i candidati sindaci presentano all’interno delle loro coalizioni liste personalizzate o liste civiche in appoggio e nel caso del candidato Carlo Calenda la sola lista con il suo nome – per quanto riguarda i principali partiti nazionali vedono finora Fratelli d’Italia al 17,8% il Partito democratico al 16,3% il Movimento 5 stelle a quota 11,5% la Lega al 6,1% e Forza Italia con il 3,6%.