L’emergenza coronavirus sta provocando una scia di provvedimenti in tutta la penisola. In particolar modo si fa attenzione alle attività che riguardano il ritrovo in luoghi pubblici e in generale con un affollamento di persone cospicuo. Per questo la serie A calcio è intervenuta per trovare una soluzione. Il calendario di partite è troppo fitto per potersi permettere altri stop e quindi la volontà è quella di andare avanti, anche se a porte chiuse. Il presidente Gabriele Gravina ha ammesso che “si naviga a vista”, e non potrebbe essere altrimenti, ma si spera di non essere obbligati a un ‘lockout’ che non avrebbe precedenti. “Se ci saranno evoluzioni peggiorative ci atterremo alle disposizioni”, precisa ancora dopo la riunione della task force medica in Via Allegri e al seguente Consiglio Federale. In ogni caso in serata l’istanza del mondo del calcio è stata accolta dalle istituzioni. “Abbiamo acconsentito a far disputare competizioni ed eventi a porte chiuse”, ha rivelato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aggiungendo però l’estensione delle misure restrittive, già attive in Lombardia, Veneto e Piemonte, anche “a Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna”.

Poco dopo l’annuncio del ministro, l’Inter ha ufficializzato in una nota la disputa a porte chiuse della sfida di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets, in programma giovedì alle 21 a San Siro, “in accordo con l’UEFA e in ossequio alle disposizioni delle autorità sanitarie dell Regione Lombardia e del Comune di Milano”. Stessa sorte toccherà quindi alle gare della 26esima giornata di Serie A previste nelle zone del nord Italia interessate dall’emergenza. Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia, Udinese-Fiorentina, Sampdoria-Verona e, su tutte, Juventus-Inter. Anche per il derby d’Italia il destino è segnato: lo ‘Stadium’ sarà senza spettatori. Una decisione che, pure con il comprensibile rammarico, viene accettata di buon grado dal presidente Andrea Agnelli. “In questo momento la priorità per il sistema paese è la tutela della saluta pubblica”, dichiara. Una sacrificio tanto duro quanto necessario per il mondo del pallone vista la situazione attuale.

Il problema per si estende anche a tutti gli altri campionati. La Lega Pro ha deciso di rinviare la 9a e la 10a giornata di ritorno del girone A e B. La Serie B valuterà caso per caso, mentre la Lega Dilettanti rinvierà tutte le partite nelle regioni interessate dall’emergenza Coronavirus. Per quanto riguarda le squadre nazionali, invece, la Figc decide di rinviare a data da destinarsi gli stage delle U19 Maschile e Femminile e della U23 Femminile programmati in questi giorni. Prosegue invece regolarmente l’attività internazionale delle squadre nazionali. Da Via Allegri l’input è quello di tagliare il superfluo eliminando tutto ciò che “non è urgente e indifferibile”, in attesa degli sviluppi.

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