Regna il caos nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Due giorni dopo il blitz dei carabinieri per la notifica agli agenti di polizia penitenziaria di 57 decreti di perquisizioni richiesti dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone che sta indagando su presunti pestaggi avvenuti tra il 5 e il 6 aprile, sarebbe esplosa la rivolta dei detenuti che – stando a quanto denunciano i sindacati di categoria – avrebbe occupato un intero reparto, “aggredendo” e (addirittura) “torturando” il personale di polizia penitenziaria.

L’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere (chiamata dal procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, Luigi Riello, a fornire una relazione dettagliata di quanto accaduto fuori al carcere due giorni fa) è relativa  agli atteggiamenti violenti adottati per sedare la rivolta dei detenuti esplosa nell’aprile scorso dopo un caso di coronavirus registrato in carcere. Tra le ipotesi di reato figurano appunto la tortura e l’abuso di potere.

“AGENTI TORTURATI” – Adesso questo termine è stato ‘coniato‘ anche dai sindacati per denunciare quanto avvenuto nelle scorse ore nel reparto “Danubio” dove, “nella mattinata di oggi, un gruppo di detenuti ha assaltato il reparto ‘Danubio’, aggredendo e torturando il personale di polizia penitenziaria che, dopo essere stato indagato dalla procura per presunte torture ai detenuti, teme ulteriori ripercussioni nel tentare di riportare l’ordine e la sicurezza in carcere”. A dichiararlo sono Michele Vergale del Sippe e Luigi Vargas del Sinappe, sindacati della polizia penitenziaria.

TENTATIVO DI ROGO IN CELLA – Gli stessi sindacati hanno poi denunciato l’aggressione subita da sei agenti la notte scorsa ad opera di due detenuti di nazionalità straniera che, dopo aver dato fuoco alla propria cella – il rogo è stato spento – sono stati portati in infermeria. E proprio durante il trasporto, i due reclusi si sono scagliati addosso ai poliziotti mettendo a soqquadro sia la sezione che l’intero corridoio. Tre poliziotti sono finiti in ospedale per le ferite riportate: uno lamenta un trauma cranico provocato da un colpo di sgabello.

BONAFEDE CHIEDE CHIARIMENTI – “Con riferimento ai fatti accaduti nella notte nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere – si legge in una nota del ministero della Giustizia – il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia ha immediatamente chiesto accertamenti urgenti, disponendo che il Provveditore regionale della Campania Antonio Fullone e il vice capo del Dap Roberto Tartaglia si rechino sul posto.

SALVINI CAVALCA LA PROTESTA – “Rivolte dei detenuti ancora in corso e poliziotti feriti al carcere di Santa Maria Capua Vetere. I delinquenti hanno preso il controllo di un reparto. Una vergogna indegna di un Paese civile. Altro che “torturatori”. Bonafede dove sei?”. Così su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini che nei giorni scorsi si è recato all’esterno del penitenziario casertano per esprimere solidarietà agli agenti dopo il blitz dei carabinieri relativo all’indagine della Procura su i presunti pestaggi denunciati, con tanto di foto, dai detenuti e dai loro familiari.

BONAFEDE VS SALVINI – In mattinata Bonafede aveva replicato alle polemiche dei giorni scorsi: “Da parte di certa politica c’è stata una strumentalizzazione vergognosa di quanto accaduto a Santa Maria Capua Vetere. C’è un’indagine della magistratura che, come sempre, va rispettata e abbiamo piena fiducia nelle verifiche disposte dal procuratore generale, Luigi Riello, a proposito delle modalità di controllo e notifica attuate giovedì mattina. Ma il valore del corpo della Polizia penitenziaria non è mai stato in discussione e merita rispetto. Strumentalizzare situazioni come queste per attaccarmi lo trovo veramente meschino”.

DAP: 70 AGENTI IN CAMPANIA, DETENUTI TRASFERITI – Si sono conclusi nel primo pomeriggio i disordini provocati da un gruppo di detenuti della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Lo si legge in un comunicato del ministero della Giustizia, secondo cui la situazione al momento è tornata alla normalità, con i detenuti che sono stati ricondotti nelle celle.

Si è svolta una prima riunione alla quale hanno partecipato il Provveditore regionale della Campania, la Direttrice dell’istituto, il Comandante del reparto di Polizia Penitenziaria e i sanitari presenti. Nel frattempo, su disposizione del capo del Dap Bernardo Petralia – che sta monitorando l’evolversi dei fatti e si sta dirigendo verso l’istituto sammaritano – il Gruppo Operativo Mobile della Polizia Penitenziaria sta inviando oltre 70 unità negli istituti della Campania. Petralia ha inoltre chiesto alla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento del Dap di disporre l’immediato trasferimento fuori dalla regione dei detenuti coinvolti nei disordini.

LA NOTA DEI SINDACATI – “Già questa notte un detenuto aveva aggredito dei poliziotti nell’area infermeria e questa mattina gli agenti, per protesta, non volevano iniziare il servizio perché – sostengono i sindacalisti – non c’è più la possibilità di lavorare serenamente e il personale si sente abbandonato dal Dap e dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che non ha espresso alcuna parola di conforto ai suoi uomini dopo quanto accaduto nei giorni scorsi”. Sul posto è arrivato il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per la Campania. “Il Sippe ha chiesto più volte l’istituzione delle squadre antisommossa della polizia penitenziaria- aggiunge Vergale – che possano intervenire in questi casi e che siano addestrati e tutelati; altrimenti si rischia di perdere definitivamente il controllo delle carceri che passerebbe irrimediabilmente alla criminalità organizzata”. “Il ministro della Giustizia – concludono Vergale e Vargas – si assuma la responsabilità politica del fallimento del sistema penitenziario e dell’assenza di una concreta progettualità, sia della polizia penitenziaria sia del sistema carcerario stesso”.

 

 

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