Piercamillo Davigo trova spazio, e forse anche sfogo, consolazione, sicuramente voce sulle pagine dell’amico, e in certo senso discepolo, Marco Travaglio. Fresco fresco della bocciatura del Consiglio di Stato per il suo ricorso contro la delibera del Csm che lo aveva dichiarato decaduto come consigliere dopo il pensionamento, Davigo è ufficialmente diventato una firma de Il Fatto Quotidiano. Il mercato di gennaio si apre con un vero e proprio colpo, un top player del giustizialismo, per la squadra di Travaglio.

Un’attività incompatibile, questa, come ha ricordato Libero, con la carica all’interno del Consiglio Superiore della Magistratura – e questo qualcosa suggerisce. Lascia la toga per la penna, l’ex magistrato considerato il dottor Sottile del pool di Mani Pulite. Che quindi si darà all’editoriale e che potrà continuare a esternare le sue osservazioni contro la prescrizione, contro gli avvocati, contro il diritto di difesa dalle colonne dello stesso quotidiano. Un unico cambiamento: da firma e non più da toga. Poco male.

L’esordio assoluto il 7 gennaio. Il primo articolo sul presunto sovraffollamento delle carceri italiane. Appena 92 detenuti ogni 100mila abitanti, ha scritto. A ogni detenuto è garantito lo spazio vitale di 9 metri quadrati che diventano 5 dal secondo ospite. “Lo stesso per cui in Italia viene concessa l’abitabilità alle abitazioni civili”, ha concluso l’ex pm. La cella come una casa – è il decreto ministeriale del 5 luglio 1975 a stabilire che la superficie delle celle singole non può essere inferiore a 9 metri quadrati, più 5 metri quadrati per ogni altro detenuto.

Altro che “presunto” sovraffollamento: a dicembre 2020 in galera ci sono 53mila persone su 47mila posti, e, come faceva notare Rita Bernardini su questo giornale, “le stanze detentive inutilizzabili sono 1.755. A queste si aggiungono 999 posti indisponibili. Ed ecco che il tasso di sovraffollamento nazionale passa dal 105,5% al 114,5%”. Non una novità però, tutto questo: nel 2018, mentre su 50.615 posti c’erano 58.569 persone dietro le sbarre, Davigo affermava che “la storia del sovraffollamento delle carceri è una balla”. Una fake news insomma. L’intervista era per Il Fatto Quotidiano. L’intervistatore Marco Travaglio.

Antonio Lamorte

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