Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, anticipa nel suo punto stampa consueto del venerdì il lockdown della Regione. “Non abbiamo più tempo da perdere. Vi anticipo che comunicherò la mia richiesta di lockdown a livello nazionale. Per quello che riguarda la Campania procederemo con la chiusura di tutto. Per i dati che abbiamo non basta l’ordinanza che entrerà in vigore oggi. Io propongo il lockdown“.  Non saranno incluse attività agricole, dell’edilizia, l’agroalimentare, le forniture alimentari. “Credo che dobbiamo bloccare la mobilità regionale e quella tra comuni. Tentando di difendere per quanto possibile le attività produttive”, ha continuato.

“Oggi siamo ancora in tempo – ha continuato De Luca – La situazione è pesante ma non siamo alla tragedia. Siamo a un passo dalla tragedia. Io non voglio trovarmi di fronte, da noi, ai camion militari che portano centinaia di bare, di persone decedute. Non siamo garantiti da nessuno che questo non avvenga, se non dalla nostra responsabilità, dalla correttezza dei nostri comportamenti e dalle decisioni che prendiamo da subito”. E quindi ha rivolto un appello ai cittadini: “Ai nostri concittadini chiedo solo di sentirsi da oggi esseri umani, non ci sono distinzioni ideologiche, politiche, economiche. Donne e uomini impegnati a difendere la vita dei propri figli e delle proprie famiglie”.

Il governatore ha aggiunto: “Dobbiamo fare l’ultimo tentativo per bloccare l’esplosione del contagio, quindi dobbiamo chiudere tutto per un mese, per 40 giorni, per frenare l’esplosione del contagio. Poi si vedrà tra un mese, ma è evidente che senza decisioni drastiche non si può reggere, e dobbiamo farlo oggi perché siamo ancora in condizioni di reggere, domani non sarà più possibile – ha continuato De Luca – Le situazioni che troviamo la sera davanti ai bar, la notte nelle ore della movida, davanti alle scuole agli ingressi e alle uscite. Sono quelle che hanno portato a una diffusione enorme del contagio e rispetto alle quali dobbiamo prendere decisioni oggi”.

Oggi in Campania 2.280 positivi su 15.800 tamponi, ha anticipato il Presidente della Regione. Il 14,5% di contagiati rispetto al 12,8% di ieri. “Dobbiamo difendere con i denti un dato straordinario che abbiamo difeso nei mesi passati. È stato un miracolo, grazie alla professionalità del nostro personale medico e sanitario. Questo miracolo è costituito da un numero che tutti quelli che hanno fatto sciacallaggio politico e mediatico non hanno fatto notare: i deceduti ogni 100mila abitanti. Un dato che dice che abbiamo un risultato miracoloso. Nove morti ogni 100mila abitanti in Campania”.

LE IMMAGINI – Il governatore ha mostrato le tac toraciche di un uomo di 37 anni arrivato all’Ospedale Cotugno di Napoli con una grave forma di infezione da covid, per dare l’idea di come il virus può incidere sui polmoni. Poi ha mostrato le immagini di una festa a Bagnoli, area ovest di Napoli, di centinaia di ragazzi senza mascherina.

TERAPIE INTENSIVE – Pesante anche la situazione delle terapie intensive, ha detto De Luca. “La programmazione ci consente ancora di reggere ma con questi numeri non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto. Oggi reggiamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate”.

LA ZONA ROSSA – De Luca ha spiegato come “noi abbiamo messo in lockdown la città di Arzano. Abbiamo deciso di fare i tamponi a tutti i 34mila cittadini di Arzano”. Gli esperti, ha continuato, “sono impegnati a fare lo screening di massa domenica e lunedì. Un altro sforzo enorme”.

I TAMPONI – “Abbiamo ancora tempi troppo lunghi per comunicare i risultati dei tamponi – ha osservato il governatore – nel corso della prossima settimana avremo a disposizioni altre cinque macchine. Aumenterà il numero dei tamponi. La cosa più importante è dare ai cittadini i risultati in tempi rapidi. L’obiettivo è trasmettere in 12 ore il risultato del tampone. Bisogna dare l’anima per entrare a regime, basta un po’ di attenzione e saremo in grado dalla fine della prossima settimana di fare questo miracolo: per chi ha la bontà di comunicare il suo cellulare, manderemo un sms in 12 ore”. De Luca ha anticipato di aver chiesto l’intervento dei carabinieri del Nas per far luce su alcune irregolarità che sarebbero state commesse in alcuni laboratori privati. “I laboratori privati hanno l’obbligo di segnare all’Asl i positivi perché devono essere messi in quarantena, ma ci è stato segnalato che alcuni laboratori su richiesta di privati cittadini non hanno comunicato il risultato. Se ci sono laboratori che fanno questi giochi i titolari vanno in galera, questa è epidemia colposa. è un reato”. Altra criticità segnalata dal governatore: laboratori che invece del tampone molecolare fanno i tamponi rapidi antigenici che non sono affidabili.

SCUOLE –  “Sulla scuola ho ascoltato in questi giorni alcune delle affermazioni più stupide e irresponsabili. È totalmente irresponsabile dire che le scuole sono le ultime attività da chiudere. Le ultime cose da chiudere sono gli ospedali. Le priorità sono dettate dal numero di contagiati che abbiamo, non dagli ideologismi”, ha detto De Luca, nella diretta social. Dai dati a disposizione, “380 positivi a scuola solo nella Asl Napoli 2. La risposta ragionevole da dare è un’altra: evitare che il contagio si diffonda in maniera incontrollata sugli studenti e sulle famiglie e cerchiamo di potenziare la didattica a distanza. Se qualcuno ha motivazioni più ragionevoli, siamo pronti ad ascoltare. Ad oggi ci sono state dette cose irresponsabili”. E poi una critica alle famiglia che hanno criticato l’ordinanza sullo stop delle lezioni in presenza: “È l’ora delle decisioni consapevoli. Possiamo fare tutto, ma con questi dati non si apre alla mobilità e sarà inevitabile mantenere la didattica a distanza. So bene quanti problemi e sacrifici determina: pongo ai genitori la domanda che mi pongo a me stesso: qual è l’alternativa? Vi sentite di mandare i vostri figli a scuola in queste condizioni?”

E quindi ha fornito i numeri, sull’aumento dei contagi, tra prima e dopo l’apertura delle scuole, “nella popolazione generale c’è stato un aumento di 3 volte del contagio, nella fascia tra 0 e 18 anni l’aumento è stato di 9 volte”. “Siamo passati nella fascia 0-5 anni da 88 positivi prima del 24 settembre a 402 positivi a dopo l’apertura – ha spiegato – nella fascia tra 6 ai 10 anni prima 57 contagi, dopo l’apertura 476 contagi, nella fascia 11-14 anni prima 49 contagi, dopo 479 contagi. Nella fascia 15-18, prima dell’apertura 82 contagi e dopo, 558 contagi. Quale genitore degno di questo nome manderebbe i figli a scuola con queste cifre?”. Ha annunciato che la decisione sulle scuole, le quali fanno lezioni in presenza solo fino ai 6 anni, verrà presa domani in Unità di Crisi.

LA CRISI – “Ormai la discussione non riguarda più chiudere o aprire – ha chiarito ancora – Si chiude, per quello che mi riguarda. Facciamo un piano di misure socioeconomiche di aiuto alle categorie colpite utilizzando i miliardi che ci vengono messi a disposizione dell’Europa. La Campania – ha ricostruito – ha già approvato un piano di 1 miliardo e 700 milioni in occasione della prima ondata, è stata l’unica Regione a farlo. Io propongo formalmente al governo: chiedo che si apra in sede di Conferenza Stato-Regioni una discussione rapida” per venire incontro “alle categorie che saranno colpite”. Senza perdere tempo, ha continuato De Luca, “dobbiamo decidere sulla Cig immediata e sulla riduzione degli affitti, sospensione della tassazione di contributi e Iva, sospensione dei pagamenti delle utenze e così via”.

IL DESTINO – Destino della Campania è da fare da rompighiaccio, ha commentato De Luca, di anticipare le disposizioni che prenderanno tutti. E quindi ha elencato: il blocco agli spostamenti verso i Paesi a rischio, la mascherina anche all’esterno, il divieto di asporto per le attività commerciali senza posti a sedere, le misure sul mondo della scuola. Tutte decisioni adottate prima dalla Campania e poi a livello nazionale. “Dobbiamo dare coraggio a un Paese, che spesso di coraggio non ne ha molto. Non abbiamo alternative, cerchiamo di essere consapevoli di questo. Chiudere ora ci darà la possibilità di arrivare a Natale in condizioni migliori e ipotizzare possibili parziali riaperture per allora – ha continuato De Luca – Credo che non ci sia tempo da perdere. Servono misure efficaci per fare fronte ad una situazione diventata pesante. Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in modo sostenibile la situazione dell’epidemia. Non c’è un’ora di tempo da perdere”.

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