Ancora morti nel Mediterraneo centrale. Un barcone con 49 migranti a bordo è stato intercettato martedì notte al largo delle coste di Tripoli ed ha avuto il via libera per lo sbarco nella città libica: sul gommone c’erano anche 5 cadaveri. Lo ha reso noto ieri l’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni in un tweet: «I migranti sono stati tratti in salvo da un mercantile dalla zona Sar maltese e consegnati alla Guardia costiera libica». L’Oim conferma che il barcone fatto sbarcare a Tripoli sarebbe quello con 55 persone dato per disperso da giorni nel Mediterraneo.

«Sull’imbarcazione c’erano 49 migranti e 5 cadaveri – spiega il portavoce Flavio Di Giacomo. Altre 7 persone sono date per disperse. «Come Oim – sottolinea – ripetiamo ancora una volta che i migranti soccorsi in mare non dovrebbero mai essere riportati in Libia, Paese già di per sé non sicuro e dove non può essere garantito il rispetto dei diritti umani ma in questo momento più pericoloso che mai perché in questi giorni ci sono stati pesanti bombardamenti a Tripoli. E in questo caso ancora più grave perché i migranti sono stati soccorsi in acque Sar maltesi e quindi secondo il diritto internazionale dovevano essere portati in un porto sicuro europeo».

E mentre restano chiusi i porti italiani per il decreto dei ministri Lamorgese, Di Maio, Speranza e De Micheli che li ha definiti “non sicuri” a causa dell’emergenza virus, è ancora stallo per la Alan Kurdi: la nave della Ong tedesca Sea Eye con 149 profughi a bordo soccorsi dieci giorni fa nel Mediterraneo. L’imbarcazione si trova al largo delle coste di Termini Imerese, dove si è rifugiata a causa delle cattive condizioni del mare. Nei giorni scorsi era stato annunciato dal governo italiano che i migranti sarebbero stati trasferiti su un’altra nave per trascorrere il periodo di quarantena. La situazione a bordo si fa di ora in ora più critica, ha fatto sapere il capomissione Jan Sibbecck.

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