Lo scontro
Migranti, la rabbia di Renzi: “Porti inspiegabilmente chiusi”

Dopo la decisione del governo di chiudere i porti, tra le voci più dure contro l’esecutivo troviamo Matteo Renzi che ieri nella sua e-news ha sparato a zero: «Nei giorni di Pasqua, nell’Italia che ha inspiegabilmente chiuso i porti – nel silenzio di tutti quei media che accusavano me di essere la stessa cosa di Salvini – alcuni gommoni hanno richiesto l’aiuto delle Ong e dei nostri marinai. Io penso quello che ho sempre pensato: serve una strategia di aiuto alla cooperazione in Africa. Ma se uno è in mare, si salva, punto.
Si salvano gli esseri umani, si salvano». Una dichiarazione che entra nel merito anche dell’accoglienza in sicurezza: «Se le autorità hanno paura per le condizioni fisiche dei migranti – scrive infatti Renzi – credo giusto che si attrezzino tutti i controlli necessari e si obblighino i migranti alla necessaria quarantena. Giustissimo. Ma le persone in mare si salvano. Chiedevo “Restiamo Umani” quando c’era Salvini. Ma lo chiedo anche oggi. Oggi che tanti partiti tacciono, che tanti giornalisti tacciono, che tanti opinionisti tacciono. Io invece continuo a parlare. Perché per me l’Italia non lascia morire la gente in mare facendo finta di nulla. L’Italia che conosciamo noi i porti li tiene aperti. O sbaglio?».
La chiusura del governo non ha scoraggiato gli sbarchi. Un gommone con 77 persone a bordo è arrivato lunedì nel sud est della Sicilia, a Portopalo di Capo Passero. Un secondo, sul quale erano accalcati in 101, ha invece toccato terra a Pozzallo. Tutti i passeggeri sono stati controllati nei porti e trasferiti in strutture isolate dove trascorreranno la quarantena.
Una terza nave, con 47 persone a bordo e situata nella zona Sar di Malta, è stata raggiunta e soccorsa dalla Ong basca Salvamento Maritimo Humanitario. Una quarta imbarcazione, con 55 persone, sarebbe invece stata localizzata e seguita a distanza da un aereo di Frontex. Alarm Phone fa squillare il telefono ma dal Viminale scatta la segreteria. «L’Italia può soccorrerle ed è responsabile di lasciare 55 persone morire a poche miglia dalla sue coste. Speriamo siano vivi», twittano. Intanto sulla Alan Kurdi sono trascorse nove nottate al largo delle coste trapanesi per i 149 migranti soccorsi in mare. Saranno trasferiti su una nave passeggeri, su cui passeranno la quarantena con l’equipaggio, fa sapere la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, sottolineando che il governo non ha alcuna intenzione di abdicare al suo ruolo, né si vuole arrivare ad un braccio di ferro con le Ong.
Il commissario per l’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, ha reso noto di aver nominato come soggetto attuatore il capo dipartimento delle Libertà civili e dell’Immigrazione, prefetto Di Bari, che sta lavorando per individuare delle soluzioni per fare la quarantena sulle navi o trovare altre strutture a terra, proprio in risposta al dramma dei migranti in mare. «Siamo in fase di valutazione di misure sul campo», ha ricordato Borrelli, «anche con l’utilizzo di una specifica nave di cui si è parlato oggi, ed è al vaglio del soggetto attuatore».
Eppure di migranti avremmo bisogno anche per far ripartire il Paese, come ha sottolineato il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi: «C’è bisogno di loro sia per le attività nelle campagne sia per l’assistenza agli anziani». «In Italia – ha spiegato Riccardi – ci sono 600 mila immigrati irregolari che vivono ai margini e possono alimentare focolai di infezione. Occorre regolarizzarli prevedendo permessi di soggiorno temporanei: dobbiamo farlo per garantire la salute di tutti e la tenuta sociale del Paese. Questi stranieri sono fondamentali per il settore agricolo e per i servizi alla persona: nella fase 2 ci sarà ancor più bisogno di loro».
Il leader leghista, Matteo Salvini, dal canto suo, si affida alla provocazione: «Il governo non manda le mascherine alle Regioni ma cerca alberghi per l’accoglienza degli immigrati». Forza Italia, con il senatore Gasparri, punta ai trafficanti di esseri umani: «I mercanti di schiavi si sono rimessi all’opera nel Mediterraneo esponendo centinaia di persone a rischi gravissimi. Vanno bloccati subito». Matteo Orfini prova a rimettere il boccino del suo partito nel solco della sinistra dell’accoglienza. Postando su Facebook il video di un audio raccolto ieri da Alarm Phone, scrive: «Quella che sentite in questo video è una donna di 21 anni, incinta, a bordo di una dei gommoni in avaria che stiamo lasciando alla deriva nel Mediterraneo. È con suo figlio. Ha 7 anni e rischia di non farcela.
Ieri abbiamo scritto con alcuni parlamentari al presidente Conte. Nessuna risposta né da lui né da altri ministri». Quindi, Orfini continua: «Tutti sono pronti a citare le parole del Papa, a elogiarle. Ma poi di fronte alle parole di una madre che invoca aiuto guardano altrove. Non c’è ragione – conclude – che giustifichi questo comportamento”.
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