Sia nella prima fase che in questa seconda ondata dell’epidemia da coronavirus tra gli ambienti che più ne hanno risentito del contagio al primo posto ci sono sicuramente le carceri italiane. In particolare, in questi ultimi giorni i dati che provengono dai Garanti dei detenuti delle regioni sono sempre più preoccupanti. Ad oggi le persone infette all’interno delle carceri sono oramai più di 2000, con un tasso di sovraffollamento che supera il 110%.

A denunciare la situazione sempre più incontrollabile negli istituti penitenziari, oltre ai Garanti regionali dei detenuti, ci sono anche molte associazioni tra cui Antigone e Associazione Yairaiha Onlus le quali chiedono al Governo e al Ministero della Giustizia di intervenire per liberare le carceri quanto prima. In un documento stilato da Antigone, Cgil, Arci, Anpi e Gruppo Abele si possono leggere le proposte volte ad affrontare l’emergenza per la salute e la dignità dei detenuti con “misure effettivamente efficaci per prevenire la diffusione del virus. La prima è intervenire sulle presenze in carcere, riducendone significativamente i numeri”. Richieste già avanzate dall’inizio di questa pandemia ma che “non hanno trovato risposte da parte del Governo e del Ministero”, recita il testo.

Secondo gli ultimi dati del contagio, a destare maggiore preoccupazione è il carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, ad Udine, dove su 203 tamponi effettuati, 161 persone detenute sono risultate positive: in una sezione solo sei sono risultati negativi e sono stati isolati. Oltre a 15 agenti di polizia penitenziaria e un impiegato. Il focolaio ormai esteso senza controllo, sembra essere partito da un agente positivo e nella sezione del 41 bis  si è diffuso attraverso l’uso delle docce comuni. A denunciare il dilagare dell’epidemia nella casa circondariale friulana è l’Associazione Yairaiha Onlus, che sulla propria pagina Facebook scrive: “Le mascherine inviate da una persona non sono state consegnate perché non idonee. Matematicamente la percentuale dei contagi tra i detenuti a Tolmezzo è pari all’80%. Per il ministro invece i positivi in tutta Italia sono solo 22”. Infatti anche i sindacati chiedono anche dispositivi di protezione individuali più efficaci.

Al momento risulta che la maggior parte dei contagiati sono asintomatici e soltanto due persone sono state portate in ospedale dopo aver manifestato sintomi da contagio. La direzione dell’istituto penitenziario presieduta da Irene Iannucci è così alle prese con la riorganizzazione della struttura alla luce dell’estendersi del coronavirus. Chi è in quarantena non può usufruire delle ore d’aria ma per tutti i detenuti bisogna ridefinire la distribuzione dei pasti, le telefonate e gli ingressi nelle docce.

La struttura era pronta ad ospitare un’area di isolamento con 20 posti letto, ma dati i numeri corposi non bastano. Per questo, si sta valutando anche l’ipotesi di spostare alcuni detenuti e sono stati chiesti rinforzi da Padova. Se la percentuale di infetti sul territorio nazionale è dell’1,27%, quella all’interno delle carceri ammonta a 2,17 %. Un dato che richiede attenzione e misure urgenti.