La decisione dell’Agenzia italiana del farmaco, decisione che peraltro va ancora confermata da un consiglio di amministrazione che è in scadenza, ha stabilito la gratuità della pillola anti concezionale. Stiamo parlando di 140 milioni di euro all’anno che adesso vengono sborsati dalle donne. La notizia è stata accolta da un netto no da parte di Fratelli d’Italia con una motivazione che la dice lunga e bene sulla cultura politica di chi ci governa. Per il partito di Giorgia Meloni la gratuità non sarebbe un diritto perché il problema vero secondo loro è – parole testuali – “combattere la denatalità”.

Dopo la frase suprematista sulla sostituzione etnica, ecco una nuova dichiarazione che lascia basiti. Gli esponenti di Fratelli d’Italia contrappongono natalità e contraccezione gratuita cancellando completamente la questione della libera scelta e dell’autodeterminazione sul proprio corpo. E’ un discorso che considera le donne solo come contenitori e che ha come conseguenza quella di mettere in discussione anche la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Il partito della prima premier della Repubblica (nata dalla lotta antifascista) avalla l’idea che le donne non sono esseri senzienti ma uteri al servizio della società. Non importa se la gravidanza è voluta o meno, l’importante è sfornare figli. E non si dica che il discorso non voleva essere questo. Sta accadendo troppo spesso che prima si lancia il sasso, poi si fa finta di nulla dicendo di essere stati fraintesi. Non c’è nessun equivoco e il messaggio è chiaro e grave.

C’era da aspettarselo. Da quando si discute della crisi delle nascite, proprio la maggioranza di governo ha spostato tutti i ragionamenti fuori dalla libertà femminile. Si sono elencate e sommate tutte le varie motivazioni che secondo loro impedirebbero alle donne di fare figli, fuorché citare le tre questioni chiave: il rapporto uomo-donna e la mancata condivisione del lavoro di cura; il fatto che molte donne non vogliano fare figli a qualsiasi condizione; ma se anche volessero fare figli non c’è un welfare adeguato che consenta loro di poter anche lavorare. La proposta di Elly Schlein di approvare maggioranza e opposizione insieme il congedo parentale paritario al momento resta lettera morta. Eppure Meloni si era detta disponibile.

Le proposte spot che abbiamo sentito elencare in questi giorni hanno questo insormontabile limite. Un limite che però diventa un baratro quando si dice no alla pillola gratuita perché lo scopo è fare figli. In questi mesi di attacco costante alla comunità lgbtquia+, la destra-destra ha usato il tema della maternità per altre/altri. Hanno detto che va contrastata perché oggettivizzerebbe le donne, le tratterebbe da merce, negando la possibilità – dimostrata da migliaia di storie – che una donna possa invece acconsentire liberamente e spesso (a seconda delle leggi) gratuitamente a portare avanti una maternità per altre coppie, al 90 per cento eterosessuali. Oggi il re è nudo.

La questione delle donne di cui si farebbero paladini è usata per attaccare la comunità lgbtquia+ e in particolare i figli delle coppie omogenitoriali. Altrimenti, se così non fosse, non si opporrebbero mai alla pillola gratuita per combattere la denatalità. Si userebbero altre argomentazioni. Si direbbero altre parole. Quelle pronunciate sono gravi e non vanno fatte passare sotto silenzio.

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