Un nuovo allarme di “focolai” da Coronavirus parte dalle case per anziani. A Fuorigrotta, nell’ospizio “La casa di Mela”, sono deceduti tre nonni, altri 23 ospiti della struttura sono risultati positivi al tampone oro-faringeo. La direzione generale dell’Asl cittadina ha fatto scattare immediatamente in città uno screening di massa degli anziani che vivono negli ospizi. Tre dei quattro camper che l’Asl Napoli 1 ha fittato per la medicina del lavoro hanno raggiunto con medici e infermieri le numerose case per anziani sottoponendo gli ospiti e il personale al test rapido per verificare l’eventuale contagio da Covid-19. Identica operazione è partita, a cura delle singole aziende sanitarie, in tutta la Regione.

Quello delle case di riposo a pagamento è un fiorente business realizzato con appartamenti che al Vomero, Chiaia, Fuorigrotta diventano rapidamente mini-ospizi condominiali in cui viene data ospitalità a ultrasettantenni lucidi e autosufficienti. Camere singole, stanze (meno costose) per più persone e una serie di badanti–cuoche assistono gli anziani. Ieri il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha disposto il trasferimento in altre strutture degli ospiti della “Casa di Mela” di Fuorigrotta. “Dalle verifiche effettuate sono emerse condizioni igienico sanitarie non adatte al prosieguo dell’attività rispetto alle attuali condizioni di salute dei pazienti molti dei quali – avverte l’Asl – risultati positivi al Covid–19”. In campo una task force del 118 che, in sinergia con il Distretto sanitario di base e con l’Unità operativa di prevenzione collettiva, aggiorna il quadro clinico dei singoli pazienti e, a seconda delle esigenze, li trasferisce nelle strutture più appropriate.

“I 23 pazienti positivi – chiarisce Verdoliva – sono stati ricoverati nei reparti Covid del Loreto Mare. In altre strutture quelli negativi, mentre i pazienti che non hanno bisogno di cure ospedaliere sono stati trasferiti in strutture private con disponibilità di posti letto a seguito degli indirizzi dei giorni scorsi degli uffici regionali”. Oltre al decesso di tre anziani, tra gli ospiti della “Casa di Mela” e alla positività già accertata in 23 persone, si registrano quattro negativi al Covid mentre altre 17 persone sottoposte a tampone oro-faringeo aspettano di conoscere l’esito del test. Gli ospizi, com’era immaginabile, si rivelano pericolosi “focolai” infettivi, a conferma di quanto è già avvenuto a Sant’Anastasia, Benevento e Sala Consilina.

Intanto i dirigenti delle strutture sanitarie gestite dai religiosi (Villa Betania, Fatebenefratelli di Napoli e Benevento e il Santa Maria della Pietà di Casoria) sono in trattativa avanzata con la Regione e propongono di mettere a disposizione circa 400 posti letto per assistere pazienti Covid e No-Covid. L’Aris – Associazione della sanità gestita da religiosi – sta per siglare un’intesa simile a quella sottoscritta recentemente dalle cliniche che, in cambio di anticipazioni economiche, hanno messo a disposizione della Regione oltre tremila posti letto. Accordi importanti e sicuramente utili per assicurare assistenza ai cittadini contagiati dal Coronavirus, ma come sta avvenendo anche in alcune strutture ospedaliere, la commistione di pazienti Covid e No Covid in cliniche, religiose e non, potrebbe improvvisamente trasformarsi in un micidiale “focolaio” di contagio.

Problema gravissimo che la task-force regionale e le singole aziende sanitarie stanno purtroppo affrontando da giorni con gli anziani in case di riposo. È stato un giovedì di tensione nel Distretto 33 – piazza Nazionale, Vicaria, San Lorenzo – per il mancato pagamento degli stipendi ai medici di famiglia, di guardia medica e ai sanitari del carcere di Poggioreale. Pare che, per mancanza di personale, non siano arrivati al sistema centralizzato i dati per i pagamenti. Situazione difficile che rende premature domande del tipo: quando potremo uscire? È presto per prepararsi a un rapido ritorno alla normalità anche perché manca lo screening dei pazienti asintomatici e di quelli con sintomi lievi. Infatti, nonostante l’acquisto di kit rapidi per la verifica in pochi minuti di eventuali contagi, non si ha idea di quanti siano i portatori sani di Coronavirus.