Per il Cremlino è solo “una esercitazione delle forze di deterrenza strategica”, una prova di risposta simulata a “un attacco nucleare massiccio”, avviata sotto l’occhio vigile di Vladimir Putin. Ma a guardare è il mondo intero, Pentagono in testa che ha minimizzato: “Solo routine”.
Il Cremlino precisa in un comunicato in cui si spiega che sono stati lanciati oggi missili balistici e da crociera, che “le esercitazioni della forza di deterrenza strategica hanno interessato unità di terra, d’aria e cielo”. Un missile balistico intercontinentale Yars è stato lanciato dal sito di Kura, nella Penisola della Kamchatka, al cosmodromo di Plesetsk. Un missile balistico Sineva è stato lanciato dal Mare di Barents.
Altri da crociera sono stati lanciati inoltre dai bombardieri Tu-95MS: “L’esercitazione è servita per verificare il livello di prontezza dei militari e delle strutture di comando e controllo. Gli obiettivi prefissati sono stati completati con successo”. Il Cremlino rivendica: “I missili hanno raggiunto i loro obiettivi”
L’esercitazione è stata preannunciata agli Stati Uniti. Lo ha affermato il Pentagono sottolineando che si tratta di un’esercitazione di routine. “La Russia sta rispettando i suoi obblighi di controllo degli armamenti e i suoi impegni di trasparenza per effettuare queste notifiche”, ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in una conferenza stampa. Ma la tensione sale.
“Il potenziale rischio di un conflitto mondiale resta molto alto“, ha detto Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti. “Oggi il vostro lavoro congiunto è particolarmente significativo. Il potenziale di un conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto”, ha affermato parlando ai capi delegazione in una riunione del Consiglio dei capi delle Agenzie di Sicurezza e Intelligence dei paesi della Csi.
Arriva inoltre veemente la protesta russa protesta per il ritiro da parte dell’Italia del precedente invito alla riunione su questioni operative del gruppo di esperti dell’Iniziativa anti-proliferazione che si apre oggi a Roma. Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Siamo indignati dal fatto che l’Italia abbia ritirato l’invito precedentemente inviato alla Russia alla riunione del Gruppo di esperti operativi (GEOV) dell’Iniziativa anti-proliferazione (Psi) che si apre il 26 ottobre a Roma. Protestiamo con forza”, sottolinea Zakharova, rimarcando che Mosca considera ostile la mossa di Roma.
“Questo è un altro attacco provocatorio contro la Russia. Rimuovendo i nostri esperti dalla partecipazione all’evento, l’Italia ha gravemente violato i suoi poteri, minato completamente la sua credibilità, ha segnato la sua riluttanza a svolgere funzioni di presidenza in modo coscienzioso e imparziale e a organizzare eventi multilaterali”, conclude Zakharova. Tali azioni, che sembrano essere un tentativo di “isolare” la Russia, sono inaccettabili e distruttive.
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