La Corte Costituzionale ha deciso che la Legge “Spazzacorrotti” del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è anticostituzionale. Deo gratias! La Corte ha stabilito che è illegittima l’applicazione retroattiva della legge, che ha esteso ai reati di corruzione la “stretta” sulla concessione dei benefici e delle misure alternative alla detenzione.  Secondo la Consulta, l’applicazione retroattiva di una disciplina che comporta una radicale trasformazione della natura della pena e della sua incidenza sulla libertà personale, rispetto a quella prevista al momento del reato, è incompatibile con il principio di legalità delle pene, sancito dall’articolo 25, secondo comma, della Costituzione. Che fosse una legge anticostituzionale si sapeva. Pacatamente, noi poveri e bistrattati avvocati lo avevamo detto ma, si sa, gli avvocati sono azzeccagarbugli, sono gruppi organizzati dediti alla sola difesa del malaffare e non invece, quello che siamo realmente: difensori strenui di diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Diritti e garanzie che molte volte, alcuni legislatori, dimenticano o usano per battaglie politiche del momento.

Ed ecco perché principi fondamentali come il favor rei, come la non retroattività di una legge, come la prescrizione e la ragionevole durata di un processo vengono calpestati a favore di un becero giustizialismo che cerca di distruggere le idee cardine della nostra Costituzione. A volte mi chiedo, con tristezza: ma è mai possibile che le peggiori leggi nel nostro Paese vengano pensate, costruite e partorite da avvocati? L’unica spiegazione possibile credo sia nel fatto che i nostri Ministri-Avvocati, che si sono succeduti nel tempo, abbiano studiato distrattamente nelle aule universitarie alcuni principi fondamentali del nostro diritto, oppure siano stati assenti durante le lezioni di diritto e procedura penale, diritto e procedura civile, diritto costituzionale.

Credo, purtroppo, che le assenze si siano concentrate nei giorni nei quali venivano spiegati i principi fondamentali della non retroattività di una legge o del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva (vedi la Legge Severino) o del favor rei e irretroattività di una legge (vedi appunto la “Spazzacorrotti” del ministro Bonafede ) o sulla ragionevole durata dei processi (vedi la riforma Bonafede della prescrizione). Faccio un appello in qualità di Avvocato: per favore facciamo in modo che il prossimo ministro della Giustizia sia un biologo, oppure un ingegnere del suono, o un infermiere.  Alla luce delle ultime riforme anticostituzionali mi sentirei più serena e più tutelata come cittadina.