Brunetta ha espresso in modo alto e forse anche con un pizzico di utopismo un concetto decisivo che comunque poteva avere anche una esposizione più semplice e terra a terra. Il fondo del problema è il seguente: con i tempi che corrono qualunque operazione politica e di governo a livello italiano deve avere un riferimento internazionale. A maggior ragione dopo il cataclisma sanitario ed economico provocato dalla pandemia e il fatto che, fortunatamente, l’Europa ha capito gli errori commessi nel periodo 2007-2011, e ha adottato una politica espansiva dotando le nazioni europee di alcune bocche da fuoco come il Recovery plan, mentre intanto la Bce ha acquistato miliardi di titoli dei vari Stati, per noi i BTP.

Allora Salvini avrebbe dovuto trarre le conseguenze logiche dalla sua scelta di collocarsi nel governo Draghi, invece il geniale senatore Salvini ha fatto tutto l’opposto: sul piano sanitario sta contestando il green pass e sta cercando di tutelare con i tamponi gratuiti tutti coloro che invece non vogliono utilizzare i vaccini gratuiti in grado di offrire una maggiore sicurezza a gran parte degli italiani. Ma il meglio di sé Salvini lo sta dando proprio sul piano internazionale: invece di utilizzare Berlusconi per farsi accreditare presso il PPE (e ciò darebbe un senso alle ipotesi di federazione o addirittura di partito unico), il “Capitano” ha firmato con Giorgia Meloni il documento dei 16 Paesi sovranisti (che vedono l’Italia come il fumo agli occhi, sia sul piano della ripartizione delle quote di immigrati sia sulla politica economica). Adesso dopo il tonfo alle elezioni amministrative, ha subito telefonato alla sua amica Le Pen per aggregare una associazione di sovranisti che dovrebbe essere alternativa sia al PPE sia ai Conservatori Riformisti presieduti dalla Meloni.

Così il caos del centrodestra sarebbe ancora più marcato di quanto non sia già oggi. Per di più oggi Berlusconi, tutto preso dal suo sogno di mezzo autunno per la candidatura alla Presidenza della Repubblica, può anche sorvolare su queste autentiche follie facendo finta che si tratta delle bizzarrie di un ragazzo scosso, ma una volta che la questione della Presidenza sarà comunque risolta, non potrebbe che ribadire le sue scelte internazionali riferite al PPE, che sono anche le più funzionali per dare al centrodestra una qualche credibilità. Allo stato, quindi, i tre leaders del centrodestra possono certamente dar vita ogni settimana a una bella rappresentazione teatrale che si può svolgere giusto appunto nella villa che è stata del maestro Zeffirelli, ma poi nella realtà hanno anche ben tre riferimenti internazionali, due dei quali del tutto in contraddizione rispetto agli interessi dell’Italia.