Tutta corpa der sistema nfame”. Suona più o meno così il piagnisteo delle star tv di sinistra, mentre, una ad una, inesorabilmente abbandonano la Rai. Già, abbandonano. Mica ne vengono abbandonati. Il fuggi-fuggi che (bene) odora di denaro non risparmia nessuno. L’ultima è Bianca Berlinguer, figlia di Enrico, fino a ieri antiberlusconiana, e da oggi volto della Rete 4 dei Porro, Giordano, Del Debbio, che a sua volta, evidentemente, punta a coprire tutto l’arco costituzionale, se imbarca due sostenitrici del partito democratico come Bianca Berlinguer, e Myrta Merlino, quest’ultima in sostituzione di Barbara D’Urso, al pomeriggio, su Canale 5. Difficile predire quanto successo certi personaggi un po’ ‘marziani’ su Rete 4 possano riscuotere su un pubblico abbastanza orientato, ma intanto quel che è certo è che dopo gli addii di Fazio, Littizzetto, Annunziata e ora Berlinguer, la sinistra abbandona la Rai.

Aventino in attesa del ritorno della libertà di stampa al guinzaglio del terribile autoritarismo de destra?
Manco per niente. Denaro. Sacrosanto, per chi come noi crede nel libero mercato e nelle opportunità del talento di chi lavora. Un po’ meno per chi invece vuole ammantare una scelta professionale lecita e legittima di eroica resistenza a un regime da caserma che strozzerebbe la libertà d’espressione (di sinistra).

E con la sinistra, chiude i battenti, probabilmente, anche la tribuna tv riservata al filo-putinismo all’amatriciana. Che ne sarà ora del carrozzone di vorrei ma non posso che tanto stava a cuore a ‘Bianchina’…? Che ne sarà di Mauro Corona e dei suoi elogi della caverna, o del professor Orsini, modesta cassa di risonanza di tesi e pronostici putiniani presi a calci e derisi dai fatti? Difficile ipotizzare che questa compagnia di giro troverà mai spazio e soldi (erano tutti pagati dalla Rai per sparare panzane a gogo) in una Mediaset che sceglie un profilo a questo punto variegato, ma meno trash possibile. E Bianca è solo l’ultima che abbandona la nave Rai (che ha tentato l’assalto a Porro per scucirlo a Mediaset, e invece si ritrova spogliata da Mediaset di uno dei suoi volti storici, la Berlinguer per l’appunto).

Prima dell’addio della conduttrice di Carta Bianca su Raitre, che quest’anno si alternerà con Nicola Porro alla conduzione di Stasera Italia che fu di Barbara Palombelli, e condurrà un talk show di prima serata il martedì, facendo slittare Mario Giordano al mercoledì al posto di Giuseppe Brindisi (a questo punto disperso, perché’ il giovedì resterà di Del Debbio) c’è stata una serie di de prufundis che ha colpito tutta la sinistra tv che abbandona la Rai, fingendo di essere martire del nuovo corso, con le solite stonate lagne alla Luca Bottura (vi chiederete: “Chi è?” e in effetti avete ragione. Non è uno che lascia il segno, per usare un eufemismo, ma è un conduttore radiofonico di un programma non confermato dalla Rai): “La politica ci chiude”, dice più d’uno, in buona sostanza.

Sarebbe carino e serio ammettere che è la stessa politica che in alcuni casi vi ci ha messo e protetto in tv, cari ragazzi. Che’ non è che voi foste tutti dei Maradona in panchina di cui il mondo non vedeva l’ora di accorgersi, ecco. O che i programmi di cui alcuni di voi lamentano la chiusura non li seguiva quasi nessuno, quindi un po’ di meritocrazia si impone pure, altro che politica mamma prima e matrigna poi. Ma l’apripista di questo piagnisteo che qui si assume essere di maniera, è stato senz’altro Fabio Fazio, il primo a dire ‘ciao’.

Ha trattato con Discovery fino a spuntare un milione di euro in più all’anno, rispetto a quanto prendesse in Rai per condurre 3 ore a settimana. Se ne è andato sotto l’attenta regia del suo agente Beppe Caschetto, e senza nemmeno accettare una trattativa con i nuovi vertici Rai che gli avrebbero proposto un ritocco a ribasso di 100mila euro precipitandolo al proletarissimo compenso di 1,5 milioni di euro l’anno anziché 1,6), e grida al martirio. Si è fatto riempire di soldi (e noi godiamo per lui) e ha traslocato assieme alla sua sparring partner, comica a colpi di raffinatissime parolacce, Luciana Littizzetto. Che a Discovery sommerà la Mediaset del detestato, fino a ieri, Silvio Berlusconi.

Nel pantheon degli addii non può infine mancare ovviamente Lucia Annunziata, dimessasi perché non d’accordo con quanto facesse il Governo Meloni (come se per condurre e informare gli italiani servisse di apprezzare cosa faccia il governo di turno). Anche lì, vesti stracciate e grida manzoniane che piangono la morte della libertà di stampa. Il nostro Andrea Ruggieri scriveva qualche giorno fa dei grillini e citava Longanesi: “Cercavano la rivoluzione, trovarono l’agiatezza”. Credo si adatti bene anche ai casi di specie. Quindi, non sprecate fazzoletti per asciugare lacrime un po’ ipocrite a chi, in realtà, brinderà a champagne lauti aumenti di compenso.

Signor Concierge

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